Ambiente

Messner: «Serve l’impegno di tutti per salvare le nostre montagne»

Francesca Roman
Il messaggio del celebre alpinista agli equipaggi della Coppa delle Alpi in transito da Brunico
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Coppa delle Alpi, l'intervista a Messner
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Nell’immaginario collettivo Reinhold Messner è la montagna. Per parlare delle sue cime, il celebre alpinistra altoatesino, ieri ha prestato il volto e la voce alla Coppa delle Alpi, accogliendo gli equipaggi in gara dentro le mura del castello di Ripa, a Brunico, dove ha sede il suo museo dedicato ai popoli della montagna, penultimo di sei uniti nel circuito che lo stesso esploratore ha fondato.

Messner è il più illustre degli esperti di best practice che Mille Miglia ha arruolato per il suo «Grande Viaggio Alpino», un percorso di riflessione sulla sostenibilità in diversi ambiti, che corre parallelo alla corsa.

La ricetta

«Le Alpi sono due territori che si incontrano - esordisce l’alpinista -: uno è selvaggio, ad alta quota, con i ghiacciai e le rocce, dove l’uomo fino a duecento anni fa non era mai andato, perché non era mica stupido, e sapeva che a mettere la testa sotto la caduta dei sassi o sotto una valanga si rischiava di morire». «Però – prosegue Messner – dai 2.200 metri in giù, fino alla quota alla quale si trova questo castello, l’uomo ci lavora da ottomila anni: ha indubbiamente cambiato il paesaggio, ma l’ha fatto con molta finezza, rendendolo un esempio di sostenibilità».

«Le Alpi sentono prima di tutti gli altri paesaggi i cambiamenti climatici – aggiunge il padrone di casa -, però i cambiamenti climatici non sono iniziati qui, sulle Alpi: vengono dalle grandi città, dall’industria. Per duecento anni abbiamo usato il petrolio e il carbone per far andare le nostre macchine e le nostre industrie, e questo ha contribuito ad alzare la temperatura, all’inizio lentamente e ultimamente con grande velocità».

Secondo Messner questo problema si può risolvere soltanto se tutto il mondo si mette d’accordo, «altrimenti al cambiamento del clima seguiranno le migrazioni umane». «Il clima è cambiamento per definizione – puntualizza l’alpinista -, ma se si parla di sostenibilità, non basta che qui sulle Alpi facciamo del nostro meglio se in altri paesi fanno l’opposto». E a proposito di sostenibilità, Messner si pronuncia anche in tema di turismo: «Bisogna rivedere le potenzialità di tutte le Alpi, controllandone l’affollamento con la tecnologia: si potrebbero monitorare i passi con l’intelligenza artificiale, se c’è troppa gente, si sa prima di arrivare e si cambia destinazione. É possibile e non costoso».

Prima di congedare gli equipaggi, che hanno ripreso la loro corsa vero l’Austria, Messner ha aggiunto: «Vi auguro che al termine di questo viaggio torniate a casa con un’altra visione sulle nostre Alpi, un’idea diversa da portare alla società al vostro ritorno. Non un’idea che viene dalla lettura di un libro o per sentito dire, ma da quello che avete visto coi vostri stessi occhi e sentito col vostro cuore». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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