Ambiente

La valle dei dinosauri, migliaia di orme nel Parco dello Stelvio

Vicine all'area dei Giochi Olimpici, lasciate 210 milioni di anni fa da grandi erbivori
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Le impronte di dinosauri scoperte al Parco dello Stelvio
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Dal cuore delle Alpi riemerge la «valle dei dinosauri», con migliaia di orme lasciate da branchi di grandi erbivori circa 210 milioni di anni fa. Le tracce, scoperte nel Parco dello Stelvio su pareti di dolomia quasi verticali, formano piste lunghe centinaia di metri e sono così ben conservate che alcune presentano perfino segni di dita e artigli. Il ritrovamento, avvenuto in una delle zone coinvolte nei prossimi Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, è annunciato da Regione Lombardia e dal paleontologo Cristiano Dal Sasso del Museo di Storia Naturale di Milano.

«Si tratta di una vera e propria “valle dei dinosauri” che si estende per chilometri: è il sito più grande delle Alpi e uno dei più ricchi al mondo, almeno per il periodo Triassico», spiega Dal Sasso. «Si tratta probabilmente della più importante scoperta paleontologica sui dinosauri italiani dopo quella di Ciro», continua l'esperto. «Questo luogo era pieno di dinosauri: è un immenso patrimonio scientifico che richiederà decenni per essere studiato, anche perché il sito non è raggiungibile con sentieri e per esaminare le orme si dovranno impiegare droni e tecnologie di telerilevamento».

Branchi in movimento

Una ricostruzione dei branchi di dinosauri e di come era il Parco dello Stelvio 210 milioni di anni fa - Foto Elio Della Ferrera
Una ricostruzione dei branchi di dinosauri e di come era il Parco dello Stelvio 210 milioni di anni fa - Foto Elio Della Ferrera

Le camminate parallele dei dinosauri «sono prove evidenti di branchi in movimento sincronizzato e ci sono anche tracce di comportamenti più complessi, come gruppi di animali radunati in cerchio, forse per difesa», precisa il paleontologo. Questi esemplari si muovevano lungo le rive lambite dalle calde acque dell'Oceano Tetide, in un ambiente simile a quelli delle aree tropicali attuali, con piane di marea che si perdevano all'orizzonte per centinaia di chilometri. L'attuale posizione quasi verticale delle orme non è quella originaria, ma è conseguenza delle deformazioni che hanno portato al sollevamento della catena alpina.

Le prime impronte in Lombardia

La scoperta, che porta in primo piano le Alpi valtellinesi a meno di due mesi dall'inizio dei Giochi di Milano-Cortina, si deve al fotografo naturalista Elio Della Ferrera, che lo scorso 14 settembre si trovava nella Valle di Fraele per fotografare cervi e gipeti. Durante l'escursione ha notato le orme affioranti (alcune delle quali arrivano fino a 40 centimetri di diametro) e ha scattato le prime immagini, subito inviate al paleontologo Dal Sasso e alla Soprintendenza.

  • Orme di Prosauropodi risalenti al Triassico Superiore, fotografate nel nuovo sito paleontologico scoperto da Elio Della Ferrera. Valle di Fraele, Parco dello Stelvio, Valdidentro, Provincia di Sondrio, Lombardia, Italia.
    Le impronte trovate al Parco dello Stelvio
  • Agenti del Nucleo Operativo Carabinieri "Parco dello Stelvio", esaminano le Cime di Plator con il cannocchiale. Valle di Fraele, Parco dello Stelvio, Valdidentro, Provincia di Sondrio, Lombardia, Italia.
    Le impronte trovate al Parco dello Stelvio
  • Giacomo Regazzoni del NUcleo Operativo Carabinieri "Parco dello Stelvio" ed Elia Vitalini, dipendente del Parco, di fronte ad Orme di Prosauropodi risalenti al Triassico Superiore, fotografate nel nuovo sito paleontologico scoperto da Elio Della Ferrera. Valle di Fraele, Parco dello Stelvio, Valdidentro, Provincia di Sondrio, Lombardia, Italia.
    Le impronte trovate al Parco dello Stelvio
  • Orme di Prosauropodi risalenti al Triassico Superiore, fotografate nel nuovo sito paleontologico scoperto da Elio Della Ferrera. Valle di Fraele, Parco dello Stelvio, Valdidentro, Provincia di Sondrio, Lombardia, Italia.
    Le impronte trovate al Parco dello Stelvio
  • Orme di Prosauropodi risalenti al Triassico Superiore, fotografate nel nuovo sito paleontologico scoperto da Elio Della Ferrera. Valle di Fraele, Parco dello Stelvio, Valdidentro, Provincia di Sondrio, Lombardia, Italia.
    Le impronte trovate al Parco dello Stelvio
  • Orme di Prosauropodi risalenti al Triassico Superiore, fotografate nel nuovo sito paleontologico scoperto da Elio Della Ferrera. Valle di Fraele, Parco dello Stelvio, Valdidentro, Provincia di Sondrio, Lombardia, Italia.
    Le impronte trovate al Parco dello Stelvio
  • Orme di Prosauropodi risalenti al Triassico Superiore, fotografate nel nuovo sito paleontologico scoperto da Elio Della Ferrera. Valle di Fraele, Parco dello Stelvio, Valdidentro, Provincia di Sondrio, Lombardia, Italia.
    Le impronte trovate al Parco dello Stelvio
  • Orme di Prosauropodi risalenti al Triassico Superiore, fotografate nel nuovo sito paleontologico scoperto da Elio Della Ferrera. Valle di Fraele, Parco dello Stelvio, Valdidentro, Provincia di Sondrio, Lombardia, Italia.
    Le impronte trovate al Parco dello Stelvio
  • Orme di Prosauropodi risalenti al Triassico Superiore, fotografate nel nuovo sito paleontologico scoperto da Elio Della Ferrera. Valle di Fraele, Parco dello Stelvio, Valdidentro, Provincia di Sondrio, Lombardia, Italia.
    Le impronte trovate al Parco dello Stelvio
  • Scoperta_di_Elio_Della_Ferrera_del_NUOVO_sito_paleontologico_Alpisella-Plator-Braulio_2025 Cime di Plator CR2_strato_0_seconda area impronte a salire. 14_0ttobre_2025
    Le impronte trovate al Parco dello Stelvio

Le orme sono le prime di dinosauri scoperte in Lombardia, le uniche esposte a nord di una delle più importanti faglie delle Alpi (la Linea Insubrica), e confermano l'esplosione evolutiva dei dinosauri nell'ultima parte del Triassico superiore. Affiorano su almeno sette crinali diversi, distribuiti su una distanza di quasi cinque chilometri.

Prosauropodi

Stando alle prime analisi, le tracce potrebbero appartenere a dinosauri prosauropodi, ovvero erbivori dal collo lungo e testa piccola che sono considerati gli antenati dei grandi sauropodi del Giurassico come il brontosauro. Di corporatura robusta, i prosauropodi possedevano artigli appuntiti sia sulle mani che sui piedi. In alcune specie, gli adulti potevano raggiungere i 10 metri di lunghezza. Gli scheletri di diversi esemplari sono già stati rinvenuti in passato sia in Svizzera che in Germania.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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