Il grande polmone verde dei bresciani: per ciascuno un boschetto di 1.360 mq

Un grande polmone verde che fa bene alla salute dell’uomo e dell’ambiente. Un serbatoio di ossigeno, ma anche una risorsa economica. I boschi coprono il 26% della superficie lombarda, quasi 620mila ettari. Oltre duecento milioni di alberi, che guadagnano terreno, in parte grazie a nuove piantumazioni, ma soprattutto per effetto dell’abbandono della montagna. Fra il 2009 e il 2018 le foreste lombarde si sono prese 1.758 ettari all’anno, crescendo del 2,7%. Brescia, in valore assoluto, è la provincia con più estensione boscosa: oltre 171mila ettari, che valgono il 36% del nostro territorio e il 27,7% di quello regionale. Ogni lombardo ha disposizione 623 metri quadrati, quasi come un campo da tennis. Brescia raddoppia: 1.360 metri quadrati per abitante. Sono dati contenuti nel Rapporto Ersaf sullo stato delle foreste riferito al 2022. Brescia ha anche altri primati.

Consorzi

Ad esempio, siamo la provincia dove è stato tagliato più legname: 146mila metri cubi, il 23% del totale (624mila). Allo stesso modo, Brescia conta il maggior numero di Consorzi forestali, 9 (su 22), che gestiscono 60mila ettari, il 65% del totale regionale curato da questi enti, bracci operativi dei Comuni. Per altro, sono bresciani due dei cinque Consorzi appena nati: Alta Valtrompia e Valsabbia. Tuttavia, non tutte le notizie sono positive. Nel 2022 la nostra provincia ha registrato il maggior numero di incendi nella regione, ben 122 (su 486). Sono bruciati 1.252 ettari, di cui 760 boscati. Non solo. In Lombardia i roghi maggiori sono stati quelli del 19 marzo a Valvestino e Magasa, e quello del 23 marzo a Edolo e Sonico. Insieme sono costati cinquecento ettari.

Epidemia

Un altro punto dolente è l’epidemia di bostrico dell’abete rosso. Nel 2022 sono stati toccati 2.388 ettari. Record negativo nel Bresciano: 1.620 ettari (Bergamo, al secondo posto, ha visto intaccati «solo» 444 ettari). Nei territori delle Comunità montane del Sebino bresciano, di Valtrompia, Valcamonica e Valsabbia la Regione ha posizionato delle trappole per monitorare l’epidemia.

La Lombardia è la quarta regione forestale d’Italia dopo Piemonte, Toscana e Sardegna. Ogni lombardo, secondo i dati dell’Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste, dispone di 623 metri quadrati di bosco. Sono presenti 17 specie, a dimostrazione di una grande biodiversità. Le piante più presenti sono castagni (11,3%), abeti rossi (11%), carpini neri (10,8%) e faggi (10,4%). La superficie totale a pioppeti è di 28.310 ettari (significano 2,94 milioni di metri cubi di legname). Le foreste sono natura, ma anche economia. Sono 292 le realtà iscritte all’Albo regionale delle imprese boschive, che danno lavoro a mille e seicento persone.

I fondi

Brescia conta 62 aziende, dietro Varese (66). D’altra parte, la nostra provincia ha il primato del legname lavorato, quasi 71mila metri cubi (il 23% del volume totale). Per il 60% la produzione è destinata a fini energetici. Nel 2022 gli enti forestali hanno autorizzato 610 richieste di trasformazione del bosco per un totale di 109 ettari. Terreno che viene destinato soprattutto alla coltivazione, ma anche a cava o discarica. La provincia che dal 2007 ha registrato più trasformazioni è la nostra: 384 ettari. Va detto che le norme prevedono interventi compensativi, vale a dire la creazione di nuovi boschi o l’ampliamento di quelli esistenti.

Nel triennio 2021-2023 la Regione ha stanziato 13,5 milioni a favore della Comunità montane per iniziative a sostegno del sistema agricolo e forestale. Fondi per infrastrutture, malghe, viabilità agrosilvopastorale, progetti di rimboschimento, valorizzazione dei prodotti della montagna.