Il Brescia di Corioni, stagione d’oro con Baggio, Mazzone, Pirlo e Pep

«Ad oggi non esiste una possibilità su cento che Baggio possa vestire la maglia del Brescia» affermava Gino Corioni intervistato sul GdB il 6 settembre 2000. Lo stesso Gino faceva lievitare la percentuale al 10% solo 24 ore più tardi. Una bella differenza, stigmatizzava l’8 settembre Gianni Gianluppi, allora caposervizio dello Sport.
Ma le quotazioni sempre per voce del presidente del Brescia Calcio erano lievitate al 20-30% sull’edizione del 12 settembre. Il giorno dopo ecco quota 50. Il 14 dicembre la prima foto di Baggio con la maglia delle rondinelle. Il 14 l’ufficialità in prima pagina: «Baggio, primi calci in maglia azzurra».
La stagione
È l’inizio di una stagione unica per le rondinelle: quattro anni di Divin Codino, che si sovrappongono ai tre, già avviati, di Mazzone in panchina. E sulla ruota di Brescia con il nuovo millennio esce il 5, quanti sono gli anni filati di permanenza in serie A. Mai così tanti, né prima né dopo.

In una stagione d’oro in cui sono iscritti anche i nomi di Andrea Pirlo, in campo da gennaio 2001, Pep Guardiola (dall’autunno) e Luca Toni per citare i campioni più grandi. Il 2001 è anche l’anno della sfida del Brescia, settimo in classifica a fine stagione, al Paris Saint Germain in Intertoto. Una vetta mai più raggiunta in Europea. Traguardi ideali anche per l’Union Brescia di domani.
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