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Accadde oggi: il 23 maggio 2014 l’attenzione era sul futuro del Brescia

Allora, come oggi, il nostro quotidiano seguiva le sorti del club che, dodici anni fa, si trovava a gestire una svolta societaria storica
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«La svolta buona». Un incipit di auspicio ottimistico, quello dell’articolo richiamato anche in prima pagina del Giornale di Brescia del 23 maggio 2014, che fa impressione poiché rimane attuale tuttora.

Allora, come oggi, si rincorrevano le voci sul futuro societario del Brescia che rischiava la retrocessione in serie C. In particolare nel 2014 si faceva riferimento al progetto «salva Brescia» che, secondo quanto emergeva, vedrebbe coinvolto l’imprenditore Marco Bonometti, presidente di Aib, come figura centrale per una nuova fase societaria. In quell’occasione artisti, atleti, professionisti tifosi biancazzurri diventando interpreti del sentimento popolare e portavoce di una richiesta: una svolta concreta per il futuro della squadra. Tra i tifosi sostenitori dell’iniziativa c’era Omar Pedrini, frontman dei Timoria, l’accademico Augusto Preti, la sciatrice Daniela Merighetti. 

Nel luglio del 2014, a conclusione di una stagione deludente (il Brescia si piazzò piazzatasi a metà classifica, lontana dalla zona play-off e con tre allenatori esonerati), si delineò ancora più chiaramente la crisi di liquidità che colpì la società. UBI Banca, principale sponsor e creditore del Brescia Calcio, avviò la procedura di commissariamento per garantire l'iscrizione del Brescia al campionato cadetto successivo e la corresponsione degli stipendi ai giocatori, pretendendo al contempo le dimissioni di Corioni da presidente. Fu solo nel febbraio dell’anno successivo che Corioni cedette la proprietà della società, sotto la regia di UBI Banca e del presidente degli industriali bresciani Marco Bonometti, alla fiduciaria milanese Profida.

In quasi dodici anni ne sono capitate di cose, ma come nel «gioco dell’oca» s’è tornati al punto di partenza con il rischio concreto per le Rondinelle di essere retrocesse in serie C o, nella peggiore delle ipotesi, di scomparire dallo sport professionistico e dover affrontare per risalire una lunghissima trafila.

Di identico invece, oltre alla firma della nostra Erica Bariselli, sempre sul pezzo, c’è la passione di migliaia di tifosi e il desiderio di non arrendersi, di provare a spuntarla, anche questa volta. Confidando sia davvero e finalmente quella buona.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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