Garda

Chef Lecchi, star della cucina senza glutine

Alla Fiera internazionale «Tutto Food» Giorgio Lecchi si è aggiudicato il secondo Trofeo «La Stella della Cucina Senza Glutine»
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/Uno chef salodiano è la stella della cucina senza glutine e senza lattosio. Arriva l’ennesimo premio per Giorgio Lecchi, che alla Fiera internazionale «Tutto Food» a Milano si è aggiudicato il secondo Trofeo «La Stella della Cucina Senza Glutine», intitolato alla memoria dello chef bresciano Pier Giovanni Vivenzi, scomparso prematuramente due anni fa, appena eletto presidente dell’Associazione cuochi bresciani.

Lecchi, salodiano, executive chef presso un rinomato hotel in Svizzera, a Saint Moritz, ha sbaragliato la concorrenza proponendo come primo piatto tortellini ripieni di pesto genovese su crema di mozzarella con patate viola agrettate e gel di fagiolini; e a seguire, per dessert, un tortino soffice al cioccolato fondente e ricotta su zuppetta di fragole al vino Groppello del Garda e briciole di cocco, tutto, naturalmente, senza glutine e senza lattosio.

Lecchi è stato giudicato da una giuria composta da chef, giornalisti ed esperti del settore gluten free, ottenendo un punteggio molto alto e distaccando il secondo classificato di oltre 15 punti.

Il titolo di «Stella della cucina senza glutine» è l’ennesimo riconoscimento per lo chef salodiano, già pluripremiato in concorsi nazionali ed internazionali. Ha vinto diverse medaglie d’oro agli internazionali d’Italia; è stato miglior cuoco dell’anno 2006; campione nazionale come capitano del Team chef di Regione Lombardia; medaglia d’oro agli internazionali di Germania; medagliato alle olimpiadi di cucina ad Erfurt in Germania e ai mondiali di cucina in Lussemburgo. Ora, anche per rispondere ad una domanda crescente di una cucina gluten free, si è cimentato in questa nuova sfida, mettendosi in gioco su un tema nutrizionale molto delicato, che richiede conoscenza e competenza.

«Sono orgoglioso - commenta Lecchi - di promuovere una cucina regionale rivisitata e di portare in alto il nome di Salò nel mondo della cucina italiana, così come di aver onorato nel modo migliore il nome di Pier Giovanni Vivenzi». 

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