Valcamonica

Zero comfort: ecco il bivacco super essenziale

Il Giannantonj, al passo Salarno, è rovinato da vento, neve e sole. Il «sostituto» verrà installato la prossima estate
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Per gli escursionisti è uno degli accessi preferiti all’Adamello, meta di scalate e gite con gli amici. Ma il bivacco Giannantonj, ai 3.167 metri del passo Salarno, nel territorio di Saviore, da tempo dimostra tutti i suoi anni, sferzato com’è dal vento e dalle neve in inverno e dal sole a picco in estate.

Un progetto del Distretto culturale, grazie a un bando di concorso internazionale, ha selezionato la migliore idea per la costruzione di una nuova struttura, che è in via di realizzazione proprio in queste settimane nelle officine della ditta Albertani di Edolo. La prossima stagione sarà esposto in visione al pubblico prima di essere finalmente posizionato, all’inizio dell’estate 2014, al cospetto dell’Adamello.

«Abitare Minimo nelle Alpi» è il nome del concorso che ha portato all’ideazione del nuovo bivacco, adatto a ospitare 6-8 persone, completamente autosufficiente e collocabile in ambiti differenti d’alta quota, essenziale e privo di comfort superflui, rivolto principalmente a escursionisti, esploratori o semplici appassionati del camminare e dell’osservare.

Molti i candidati che hanno presentato un progetto, valutato da una giuria presieduta dall’architetto finlandese Sami Rintala: hanno vinto Alessandro Felici, Rocco Cammarota, Alessio Santamaria e Dario Rossi dello studio «Lama+» di Roma, col progetto «Cellula abitativa minima, autonoma, reversibile». I quattro hanno pensato a un manufatto essenziale, indirizzato alla soluzione delle poche e chiare necessità proprie di ogni bivacco: offrire un riparo in sicurezza e una struttura di appoggio o di soccorso, sempre aperta e non custodita, di libero accesso e consegnata all’educazione e alla solidarietà degli escursionisti.

«Per questa iniziativa - afferma Simona Ferrarini, presidente del Distretto - abbiamo ritenuto indispensabile un avvicinamento graduale al tema dell’abitare la montagna, dove le necessità di manufatti minimi coincide con un’attenzione sempre maggiore all’identità dei luoghi. Il bivacco testimonierà concretamente una modalità sostenibile di fruizione dell’ambiente da parte di tutti, riducendo ogni comfort superfluo nel rispetto del contesto naturale ed ecologico in cui si trova». Ora, agli amanti della montagna, non resta che aspettare la prossima estate tenendosi in allenamento: il passo Salarno non è facile da raggiungere.

 

 

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