Valcamonica

Valcamonica: sentieri pieni, case sold out e alberghi mezzi vuoti

Visitatori soprattutto nel weekend. Hotel aperti, ma mancano gli avventori Poche le prenotazioni
Il trekking è una delle attività più ambite tra Ponte di Legno e Tonale - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il trekking è una delle attività più ambite tra Ponte di Legno e Tonale - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Non proprio Ferragosto. Ma uno dei week end di agosto sì. L’alta Valcamonica, anche lo scorso fine settimana, si è riempita di turisti e visitatori come se fosse il mese clou dell’estate, pur essendo solo giugno.

Strade. La cartina di tornasole è sempre quella: le code del venerdì sera in salita e quelle del rientro la domenica, con un lungo incolonnamento che, nel momento di picco, si è prolungato sino a Vezza d’Oglio. Piene le seconde case, zeppi gli appartamenti in affitto, stracolmi i sentieri e i parchi - su tutti la Valsozzine - ma semivuoti gli hotel. A giugno uno dei simboli della ripartenza è stata la ritrovata voglia di andare in montagna, con le località camune che si sono riempite a eccezione delle strutture alberghiere. Tra Ponte di Legno ed Edolo diverse sono ancora chiuse, alcune riapriranno il prossimo fine settimana, come a esempio l’hotel Cristallo, altre hanno avviato le attività sabato, come il Bellavista, e altre ancora, con più coraggio, hanno ricominciato da qualche settimana. La volontà e la voglia di ripartire, anche per questa fetta vitale di economia turistica dell’alta Valle, c’è tutta. A mancare sono gli avventori. In diversi hotel già aperti i clienti si contano sulle dita di una o due mani. E anche guardando avanti, per luglio, le prospettive non sono del tutto rosee, con qualche sprazzo (al momento soprattutto speranza) in più ad agosto. Il telefono non squilla, la mail non riceve posta: il popolo dei vacanzieri è ancora col piede alzato per i soggiorni alberghieri.

 Bene gli affitti. Mentre le seconde case e gli immobili in affitto sono sold out già da settimane: memorabile è il messaggio di un’agenzia immobiliare che già il 22 maggio informava d’aver esaurito tutte le proposte in affitto per i mesi estivi. «Ho riaperto lo scorso weekend - racconta Ennio Donati,  titolare del Bellavista di Ponte - ma con quattro prenotazioni: l’ho fatto più che altro per offrire un servizio alla località e al turismo di passaggio, ma anche per i dipendenti, che riescono a lavorare un po’. Se dovessi guardare la sostenibilità sarebbe meglio tener chiuso. Per il resto tutto tace, abbiamo davvero pochi contatti. Nel fine settimana si sono fermati alcuni turisti tedeschi, austriaci e svizzeri che erano di passaggio in moto o in bici e che hanno soggiornato per una notte, per il resto in settimana ho un turista milanese». Oggi, primo di luglio, tutto è fermo, c’è qualche segnale dal 20 e qualcosa in più ad agosto. Ma molto dipenderà, ovviamente, dalla situazione sanitaria.

«Qualcuno ci chiama per sapere se abbiamo sanificato e se siamo in sicurezza - continua Donati -, o per chiederci se devono indossare la mascherina. In Veneto e Trentino non è obbligatoria all’aperto e immagino che la gente preferisca star senza».

Stranieri. Le strutture ricettive si sono attrezzate e hanno sanificato gli ambienti, acquistando tutte le attrezzature necessarie, ma i turisti sembrano bloccati. «Da noi in estate ci sono pochi stranieri e i pochi sono di passaggio, non si fermano per lunghi periodi - spiega il titolare del Bellavista -, contiamo molto sui Lombardi e limitrofi e sui gruppi, che purtroppo al momento non possono venire, come gli sportivi del golf, basket, scherma, pallavolo: possiamo accettare solo nuclei familiari. Per agevolare abbiamo ritoccato i prezzi al ribasso e accettiamo prenotazioni senza la caparra, ma pare non bastare. Prevale da un lato la paura e dall’altro, credo, qualche difficoltà economica in più».

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