Valcamonica

Un telaio nell’ex asilo di Monno: i «tapé» catturano i giovani

È il progetto «Ca Mon» finanziato da Fondazione Cariplo e Comune per creare un museo
L’arte della tessitura  © www.giornaledibrescia.it
L’arte della tessitura © www.giornaledibrescia.it
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L’arte della tessitura dei «tapé de Mon», piuttosto simili ai «pezzotti» valtellinesi, è conosciuta sin dal Settecento: si tratta di un’attività familiare che prevede l’uso di telai manuali, ancora oggi esistenti, su cui è montato il filo dell’ordito. Si producevano tela, mezzalana per indumenti e tessuti utili per i mestieri, quali sacchi delle patate in canapa, sacchetti, grembiuli e stuoie. Anche se in misura minore, ancora oggi si prosegue nella tradizione di produrre i «tapé de Mon».

Proprio per non disperdere questa preziosa arte, il Comune ha da poco riqualificato uno spazio dell’ex asilo, dov’è stato attivato un telaio tradizionale, grazie alla partecipazione di tessitori e di un falegname. L’obiettivo è organizzare corsi per i giovani, per tramandare l’arte della tessitura e realizzare tappeti di pregio artistico, da vendere in nicchie di mercato, generare un ritorno economico.

L’Amministrazione e il Distretto culturale, in collaborazione con la cooperativa Il Cardo, hanno così studiato il progetto «Ca Mon», che prevede di ristrutturare l’intero edificio per collocarvi un museo-laboratorio e di creare una «cooperativa di comunità» per far rivivere l’ex asilo, dove ci saranno anche spazi ricettivi per chi vorrà conoscere Monno. In questi giorni è arrivata la lieta notizia: il progetto è stato finanziato da Fondazione Cariplo con 430mila euro, cui il municipio ne aggiungerà altri 120mila. «L’idea va oltre il semplice ricordo di una tradizione desueta - spiega il sindaco Roberto Trotti -, ma guarda al futuro. Il luogo che ha contribuito a formare la gente di Monno sarà restituito alla sua funzione pedagogica, tramandando ai giovani le nostre tradizioni».

Da un ventennio il Cardo ha iniziato l’attività di tessitura, con l’acquisto di un telaio per la produzione di «pezzotti» in collaborazione con le tessitrici di Monno e lo scorso anno ha attivato un laboratorio sperimentale propedeutico alla tessitura, cui hanno partecipato i disabili della cooperativa, bambini, residenti e turisti. Un esperimento sociale che ha permesso di creare dei piccoli «pezzotti» che sono stati sparsi lungo le vie, fontane e finestre delle case disabitate. Ora si partirà con i lavori di «Ca Mon»: il sogno si sta concretizzando.

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