Valcamonica

Un Pitocchetto da record: già duemila i visitatori

Ottimi dati per la mostra allestita a Breno: in soli 40 giorni sono arrivati duemila visitatori. Potete visitarla fino al 7 gennaio
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Oltre duemila visitatori in soli 40 giorni di apertura effettiva (dati conteggiati al 30 dicembre), e 34.200 euro d’investimento per la realizzazione del progetto comprensivo di allestimento, catalogo scientifico, visite guidate, eventi e comunicazione.

Sono i dati della mostra «La realtà dello sguardo. Ritratti di Giacomo Ceruti in Valle Camonica», organizzata dall’Associazione culturale Cieli Vibranti di Brescia, e in corso fino al 7 gennaio al CaMus, il Museo Camuno di Breno (ingresso libero, orari d’apertura: sabato e domenica, tutti i primi venerdì del mese, e giorni festivi).

«Un numero di visitatori notevole, a fronte di un budget di realizzazione contenuto e orari di apertura limitati a weekend e festività - ha commentato il presidente di Cieli Vibranti, Fabio Larovere -. L’obiettivo è valorizzare il CaMus e la sua collezione: lo abbiamo fatto creando sinergia con gli enti territoriali, le guide locali, convenzioni con musei della provincia e delle città limitrofe, e una serie di eventi collaterali tra cui visite alle opere sparse sul territorio, come le Pale d’altare nelle chiese di Pisogne o di Rino di Sonico».

La mostra - che celebra l’artista a 250 anni dalla sua scomparsa - è stata curata da Filippo Piazza, responsabile scientifico del Museo, che illustra: «Le 13 opere esposte raccontano l’evoluzione dell’attività ritrattistica di Giacomo Ceruti, detto il Pitocchetto, in Valle Camonica. Tra fine Seicento e metà Settecento Ceruti, milanese di nascita ma bresciano d’adozione, ritrasse numerosi membri di spicco della borghesia locale, tra cui notai, magistrati e uomini di legge. I ritratti di alcuni esponenti delle famiglie Federici, Cattaneo o Bonometti mostrano come, da scarna ed essenziale, la pittura di Ceruti si sia evoluta verso toni di maggiore ufficialità e internazionalità».

Per il sindaco di Breno Sandro Farisoglio «eventi come questo sono la dimostrazione di come il museo sia una realtà viva, ma occorre mantenerlo in costante attività e creare occasioni per il pubblico»; mentre per Simona Ferrarini, Vicepresidente e Assessore alla cultura della Comunità Montana di Valle Camonica, «la mostra è stata una sfida e un successo. Fondamentale è stato il lavoro di collaborazione tra enti territoriali, mentre significativa e non scontata è l’affluenza di studenti e visitatori anche da Milano, Cremona e Mantova».

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