Ucciso da un residuato bellico a due mesi dal matrimonio
Un tranquillo pomeriggio di agosto come tanti si è trasformato in tragedia. Ieri, in una palazzina di via Stella a Vezza d’Oglio, Alessandro Marini, 35enne residente a Milano ma in ferie in paese, è rimasto ucciso mentre stava armeggiando con un residuato bellico nel box di casa.
Il giovane teneva l’ordigno in mano quando, per cause ancora da accertare, si è verificata l’esplosione che gli ha squarciato il petto e lacerato una mano. Nonostante la scheggia conficcata nel cuore, il 35enne è riuscito a trascinarsi fino al piano superiore, dove il padre ha provato a soccorrerlo. Ma era troppo tardi, i sanitari giunti sul posto hanno potuto solo constatare il decesso.
Alessandro Marini, che doveva sposarsi ad ottobre, era collaboratore del museo della Guerra bianca di Temù ed esperto di reperti storici, proprio come suo padre. Sembra che l’uomo avesse raccolto la piccola bomba da mortaio in Adamello alcuni giorni prima. Possedeva dunque una particolare competenza in materia, che tuttavia non ha potuto evitare la tragedia.
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