Valcamonica

«Trincee alpine sul crinale: un progetto invasivo sarà fermato»

La Soprintendenza chiede il rispetto delle strutture. Al Tonale emergono strada romana e cimitero di guerra
Trincee in Valcamonica (qui in Val Massa) - © www.giornaledibrescia.it
Trincee in Valcamonica (qui in Val Massa) - © www.giornaledibrescia.it
AA

Si è già mossa anche Roma, chiedendo alla Soprintendenza di Brescia un «parere informale» sul progetto di ampliamento degli impianti di risalita e delle piste del Tonale, per quel che riguarda la parte archeologica e paesaggistica.

E la risposta del soprintendente Luca Rinaldi su quale parere abbia espresso è altrettanto informale: «Allo stato attuale non è stato presentato ufficialmente alcun progetto - sottolinea -. Certo, si tratta di una zona delicata dal punto di vista paesaggistico e storico, sul crinale che divide Lombardia e Trentino passava il fronte e ci sono i resti delle trincee italiane. Se il progetto interferisse in maniera pesante, credo che il Ministero si pronuncerebbe negativamente».

Sopralluoghi

Dopo l’annuncio del progetto, e con l’avvio dei primi scavi per il sottopassaggio in corrispondenza del passo del Tonale, lo scorso autunno i funzionari della Soprintendenza si sono mossi per i primi saggi, assieme ai colleghi di Trento. «In quell’area sono stati trovati resti del cimitero di guerra, e quelli di un’antica strada medievale, o forse romana, un po’ più a monte rispetto al tracciato della statale - spiega Rinaldi -. La situazione in questo caso è sotto controllo, abbiamo già chiesto che questi resti siano tutelati».

Più complessa la situazione riferita al versante interessato dal progetto di nuovi impianti. «Il demanio sciistico è un’area molto delicata, e dalla planimetria delle opere che mi è stata fornita in maniera informale, apparentemente le strutture lo invaderebbero pesantemente anche in quota, dove c’è già l’arrivo di una seggiovia nei pressi del laghetto Bleis, in una valletta anche paesaggisticamente molto pittoresca. Da lì si arriverebbe fino alla cresta dove corrono le trincee. Occorre mettersi attorno a un tavolo - aggiunge il soprintendente - e ragionare insieme per capire se il progetto è sostenibile da tutti i punti di vista».

L’interlocuzione

Al momento, sottolinea Rinaldi, «non c’è stata alcuna interlocuzione nemmeno con il Comune di Ponte di Legno. Ho solo avuto un incontro informale con i tecnici che hanno avviato una prima istruttoria sul progetto, e che mi hanno sottoposto in maniera informale una planimetria di massima. Forse a Roma si sta muovendo qualcosa, dato che ho ricevuto questa telefonata dal Ministero, ma al momento non c’è ancora nulla di ufficiale».

Quanto all’iter già avviato, con la convenzione tra Comune di Ponte di Legno e Regione Lombardia, che ha già stanziato 25 milioni di euro sui 60 previsti per la realizzazione, «non è detto che i finanziamenti riescano necessariamente andare a buon fine - commenta ancora il soprintendente - e siamo ormai abituati a questi annunci fatti in anteprima che sono come fuochi di paglia. Non sarebbe la prima volta che accade».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia