Valcamonica

Tricolore in Adamello, i dettagli del progetto: «Andiamo avanti»

Il no, politico e tecnico, del parco Adamello e della Comunità montana non ferma i promotori del progetto previsto per luglio 2018
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Il no, politico e tecnico, del parco Adamello e della Comunità montana non ferma Roberto Bontempi, presidente dell’associazione Impronta camuna: il suo progetto di posare un tricolore lungo la parete nord dell’Adamello nel luglio 2018, per celebrare i cento anni dalla fine della guerra, in qualche modo «deve andare avanti».

Contro l’iniziativa, che causerebbe impatti ambientali e sull’ecosistema non graditi a molti, in un ambiente già fragile e inserito in un parco naturale, si sono sollevate più voci. Ma Bontempi, ieri in conferenza stampa, ha rilanciato: «Io non voglio essere penalizzato rispetto agli altri: tutti siamo uguali di fronte alla legge. Per questo faremo di tutto per andare avanti, anche se spetterà al prefetto e all’ammiraglio Binelli Mantelli, a capo del comitato promotore, prendere la decisione finale in una riunione che si terrà il 16 settembre. Se non poseremo fisicamente il tricolore, faremo comunque la cerimonia, non facciamo il passo indietro, ma qualcuno si dovrà assumere la responsabilità di un no che penalizza la Valle».

A stendere il progetto preliminare sono stati gli ingegneri Giuanluigi Riva e Franco Spiranti. Si tratta di una bandiera di nove metri di larghezza (tre per colore) e lunga un chilometro, in tessuto, da issare per 15 giorni, del peso di 45-48 quintali. L’idea, ripresa dalle teleferiche usate dai soldati, è di realizzare proprio una teleferica a cima Veneroccolo, adatta a issare il tricolore, e a metà vedretta mettere il punto di ancoraggio della fune, mentre l’altro sarà sulla cima Adamello. Sulla fune di acciaio sarà issato il tricolore, per un «alzabandiera importante». E ogni due metri ci sarà poi un ancoraggio a terra, lungo la parete nord dell’Adamello.

Il costo dell’intervento, da studio premilinare, è di circa 273 mila euro, «tutti da contributi privati - precisa Bontempi -: mai avrei chiesto fondi pubblici. C’è già un’azienda camuna che ci fornirebbe le funi gratuitamente e altri si sono detti disponibili a sponsorizzare. La Regione per la passerella di Christo ha dato 8 milioni: poteva essere un incentivo per l’economia della Valle, per i commercianti e gli industriali. È un’occasione persa. È interesse di ogni camuno». Per Bontempi, sarebbero solo 2mila le persone a salire al Garibaldi per vedere il tricolore, «tanti quanti sono andati a Lagoscuro per il Pellegrinaggio: perché loro sì e io no?». 

 

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