Strage di capre a Campolaro: si ipotizza l’assalto dei lupi

Dodici capre e due agnelli. Tutti azzannati al collo e uccisi, uno dopo l’alto in sequenza, e poi abbandonati a terra nel loro recinto. Alcuni sbranati, altri semplicemente ammazzati ma non predati. È la macabra scoperta che ha effettuato un allevatore della località Campolaro di Bienno.
Gli animali giacevano sepolti da qualche centimetro di neve: dopo la razzia ha iniziato a nevicare e la coltre bianca ha ricoperto tutto, comprese (purtroppo) le orme del colpevole e il sangue, che comunque affiorava qua e là nel candore.
Al momento si possono solo fare delle ipotesi, ma è fortissimo il sospetto che possano essere stati uno o più lupi. A stabilirlo con certezza sarà l’analisi del Dna: i campioni raccolti dalla Polizia provinciale, intervenuta sul posto, come da prassi, con un veterinario nella mattinata, sono stati spediti a Bologna per le analisi. Si saprà qualcosa nel giro di due settimane o poco più. Ma lassù - tra i boschi di una località divenuta tristemente nota quest’inverno per le tante valanghe e la strada provinciale chiusa - difficilmente si aggirano cani inselvatichiti che possano aver compiuto una tale strage.
E l’orso, intravisto in Valgabbia la scorsa stagione, è ancora in letargo, difficile che si sia risvegliato così presto (è poi il plantigrado uccide con le unghie, non con i denti).
Indagini. I sospetti più grossi sono quindi tutti sul lupo (o più probabilmente sui lupi), che avrebbe predato anche altre volte negli scorsi mesi in Vallecamonica. Capre e agnelli sono di proprietà del gestore dell’albergo di Campolaro, che ha una stalla non troppo distante dalla struttura. All’interno c’erano una cinquantina di altri capi rinchiusi, che si sono tutti salvati. Mentre dei quindici all’esterno, protetti solo dal recinto, solo una capra è rimasta viva. Tutti gli altri quattordici animali sono stati azzannati al collo e uccisi. Purtroppo a terra non sono rimaste altre tracce a causa della neve; ora si aspetta l’analisi dei campioni, con le indagini portate avanti dalla Polizia provinciale. Che sia davvero arrivato il momento d’imparare a convivere con i lupi?
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