Valcamonica

Storia e farina, ha 23 anni il nuovo mugnaio di Bienno

Manuel Moscardi raccoglie il testimone del mulino-museo dai nonni
Manuel Moscardi tra i nonni Battista e Francesca -  © www.giornaledibrescia.it
Manuel Moscardi tra i nonni Battista e Francesca - © www.giornaledibrescia.it
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A 82 anni la storica mugnaia di Bienno ha deciso di godersi il meritato riposo. Gli amanti del mulino-museo nel centro storico non si devono però preoccupare. La struttura settecentesca, con gli ingranaggi d’epoca, continuerà a macinare e a produrre la farina che tanto piace.

A prendere il posto di Francesca Denage è il nipote Manuel Moscardi, di 23 anni. Il giovane, che già da un decennio segue le orme dei nonni, ha deciso di buttarsi in questa nuova avventura, proseguendo la tradizione di famiglia. La notizia rallegra sia la comunità biennese sia l’intera Valcamonica, perché significa che la storia, il sapere e la tradizione custoditi tra quelle mura non andranno dispersi. Certo, non è facile al giorno d’oggi decidere d’indirizzare così la propria vita. Manuel lo fa con convinzione, ma al suo fianco c’è l’Amministrazione comunale, che ha deciso di garantirgli uno stipendio facendolo assumere a tempo pieno dalla Cooperativa biennese, la realtà che si occupa dei servizi municipali. Ieri, dopo aver sottoscritto il progetto, c’è stata la presentazione ufficiale, con i nonni Francesca e Battista Bellini a spalleggiare il nipote.

«Sono molto orgoglioso e fiero di affiancarli - dichiara Manuel -, non solo perché mi piace questo lavoro, ma soprattutto perché so che faccio la loro felicità». Di Francesca Denage sono il volto e le mani che le centinaia di migliaia di visitatori della Mostra mercato ad agosto incontrano ogni anno a Bienno, quando la mugnaia è intenta a controllare che tutti gli ingranaggi dello storico macchinario funzionino a dovere. «È una vita che sono qui, sono nata tra queste mura e abito qui sopra - dice la mugnaia -. Ora che c’è Manuel a dare continuità, sono tranquilla».

Non solo museo. Tanti i clienti del mulino, sia privati sia piccoli coltivatori di mais che apprezzano le cose naturali. All’interno del mulino, qualche anno fa, è stata anche ricavata una stanza dove sono in vendita i prodotti. «Per noi è importante, dopo aver trovato un giovane fabbro che porta avanti la fucina, aver individuato anche chi gestisce il mulino - aggiunge il sindaco Massimo Maugeri -. Una cosa è un museo, un’altra è avere un mulino sempre aperto con qualcuno che lo rende vivo. Speriamo che Manuel dia lunga continuità all’attività». Nel tempo il mulino è stato completamente risistemato. Negli ultimi anni sono stati aggiunti una stufa per riscaldare l’ambiente, e il wi-fi, per le esigenze di comunicazione.  Ora il prossimo passo è recuperare la vecchia centralina a fianco a scopo museale: il progetto è approvato dalla Sovrintendenza e in attesa di contributo.

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