Valcamonica

Statale 42, la variante incassa il «sì» alla compatibilità ambientale

Il via libera del ministero dell’Ambiente consente di avviare finalmente la fase di appalto
La variante di Edolo costerà 130 milioni di euro - © www.giornaledibrescia.it
La variante di Edolo costerà 130 milioni di euro - © www.giornaledibrescia.it
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Nuovo e significativo passo in avanti per la variante di Edolo: il 30 novembre, con comunicazione «uscita» il 5 dicembre da Roma e arrivata sul tavolo dei sindaci in questi giorni, il ministero dell’Ambiente ha emanato un decreto che sancisce la compatibilità ambientale del progetto di ammodernamento della Statale 42 in variante est di Edolo, perché rispetta tutte le condizioni necessarie.

Decreto che arriva al termine di un iter complesso, tagliato nei tempi grazie alla presenza del commissario straordinario, dopo aver acquisito uguale parere favorevole sia della commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via e Vas nell’agosto scorso sia del ministero della Cultura (Dg archeologia, belle arti e paesaggio) di settembre. Ora, effettuati altri minimi passaggi, il commissario Eutimio Mucilli potrà finalmente dare il via alla fase di appalto della maxi opera, lievitata a 120-130 milioni dagli iniziali 60-80.

Iter complesso

Il 30 novembre il ministero della Transizione ecologica, insieme al ministero della Cultura, avevano emesso un decreto in cui a loro volta esprimevano giudizio positivo sulla compatibilità ambientale del progetto definitivo e parere favorevole per l’assenza di incidenza negativa sui siti Natura 2000, senza fortunatamente la necessità di procedere alla successiva fase di studio. I due Ministeri hanno certificato come il piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo contiene gli elementi essenziali per il passaggio alla fase progettuale successiva e rilasciato pure l’autorizzazione paesaggistica.

«Esprimiamo soddisfazione per questo traguardo sancito dal ministero dell’Ambiente - commenta il sindaco di Edolo, Luca Masneri -, ma continuiamo a tenere alta l’attenzione e chiedere che i 400mila metri cubi che saranno cavati sul nostro paese non vengano trasportati dalla piazza centrale. Questo è l’elemento ambientale più delicato: quanto estratto deve essere depositato a monte, in un sito di stoccaggio temporaneo, e a valle in uno definitivo che abbiamo individuato su territorio edolese. Siamo già pronti a sottoporre ad Anas una convenzione a proposito».

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