Valcamonica

«Sguardi privati»: il ritrovo di famiglia lungo 400 anni

Anteprima al museo di Breno: 90 ritratti di notabili richiamano camuni da tutto il Nord Italia
Visita a porte chiuse per molti proprietari dei dipinti  - © www.giornaledibrescia.it
Visita a porte chiuse per molti proprietari dei dipinti - © www.giornaledibrescia.it
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Una riunione di famiglia lunga quattrocento anni. Un evento mondano che ha portato a Breno decine di famiglie provenienti dal nord Italia. Per capirci meglio, un Facebook che ha permesso a lontani parenti, che quasi non sapevano dell’esistenza l’uno dell’altro, d’incontrarsi; o un «grande fratello» che riunisce in una stessa casa per due mesi una novantina di notabili.

La mostra «Sguardi privati. Volti e personaggi di Valcamonica tre ‘600 e ‘800», che ha inaugurato ieri al Museo camuno, è già stata definita un «grande evento espositivo» per ricchezza di contenuti e delle opere in mostra. Novanta le opere d’arte esposte, 140 quelle censite nel catalogo, edite e inedite, di proprietà del museo ma soprattutto di collezioni private: un patrimonio, per la maggior parte mai censito, di ritratti di personaggi camuni anche di notevole valore artistico che fa emergere il tessuto sociale e culturale delle famiglie valligiane. Protagonisti. Si tratta di una mostra di ricerca, che per la prima volta ha studiato alcuni ritratti e, grazie alla collaborazione dei proprietari, ha permesso d’individuare e attribuire alcune opere (tra le chicche, un Pitocchetto, uno Schena e un Paglia). Breno qualche secolo fa era punto di riferimento e per questo molte famiglie nobili si erano trasferite per ricoprire le cariche più alte: Griffi, Taglierini, Fe’ D’Ostiani, Federici, Guadagnini, Ronchi, Rusconi.

Il piccolo-grande miracolo compiuto dai curatori della mostra, guidati dal direttore Federico Troletti, è stato quello di aprire le porte di tante famiglie per la prima volta. Un miracolo che si è concretizzato venerdì a Breno, per l’anteprima della mostra a porte chiuse. Da una raccolta di ritratti è nata così una riunione di famiglie con antenati in comune.

Ritrovi. La contessina Clara Panciera Di Zoppola Bona, a esempio, ha incontrato Marco Farisoglio perché entrambi hanno in casa i ritratti dei parenti in comune, ma le due famiglie non si erano mai conosciute. Elena Gervasoni Romelli, che oggi vive a Bergamo, conserva molti ritratti dei Romelli cividatesi e brenesi e la signora Magherita Alberti Ameraldi, proprietaria della collezione del Guadagnini, si è incontrata coi parenti della Bassa in quanto il marito aveva loro donato il quadro di un agrimensore della famiglia Guadagnini. Presenti anche i Corna Pellegrini, famiglia pisognese che diede i natali al vescovo Giacomo Maria. «Sguardi privati» sarebbe allestita e visitabile tutti i giorni fino al 26 aprile, con ingresso gratuito. Ma la chiusura dei musei per l’emergenza Coronavirus potrebbe comportare variazioni.

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