Valcamonica

Rischio idrogeologico, dieci milioni per la Valcamonica

Sopralluogo dell’assessore regionale Foroni sui luoghi delle emergenze. Da Ponte a Sonico a Ono San Pietro
VALCAMONICA SORVEGLIATA SPECIALE
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«Bisogna intervenire per sanare le ferite, ma anche per prevenire. I cambiamenti climatici, con il moltiplicarsi delle bombe d’acqua non sempre prevedibili, ci impongono la programmazione delle opere». Parole di Pietro Foroni, assessore regionale al Territorio e alla Protezione civile. «Per questo l’anno prossimo aggiungeremo nuove risorse ai 165 milioni già stanziati per il biennio 2021-2022 contro il dissesto idrogeologico in Lombardia». Fondi supplementari, che porteranno benefici anche in Valcamonica.

Ieri l’assessore Foroni, insieme al collega con la delega al Bilancio, il camuno Davide Caparini, ha compiuto alcuni sopralluoghi in località e cantieri della Valle oggetto di interventi di riparazione e di prevenzione. Mattinata e pomeriggio spesi a Ponte di Legno (per l’Arcanello a Case di Viso), Vione (l’Oglio in Val Vallaro), Incudine, Edolo e Monno (per le esondazioni sulla statale), Sonico (in Val Malga, sui luoghi della Tempesta Vaia, e al ponte sulla Val Rabbia), Ono San Pietro (le colate del torrente Blé).

«Un giro - commenta Foroni - per fare il punto della situazione e pensare alle possibili opere future». La tutela. Negli ultimi due anni e mezzo la Regione ha finanziato nel Bresciano 61 interventi con 40 milioni, una decina investiti in Alta Valcamonica. «Il nostro impegno - dice Davide Caparini - è per la salvaguardia e lo sviluppo sostenibile del territorio. Le nostre montagne vanno curate, servono opere per il rischio da cause naturali, infrastrutture per la messa in sicurezza, manutenzioni». Durante i sopralluoghi Foroni e Caparini sono stati accompagnati dagli amministratori locali. In Alta Valle sono in corso di progettazione o già avviati dieci cantieri. La visita è cominciata a Case di Viso, dove si lavora per mettere la museruola al torrente Arcanello. Il costo totale delle opere è di un milione e 130mila euro. Molto è già stato fatto, briglie, sponde, vasca di laminazione. Alla fine di luglio dell’anno scorso, Case di Viso subì l’esondazione dell’Arcanello in seguito ad una bomba d’acqua. Terra e detriti furono trascinati a valle, fino alla strada provinciale del Gavia. È invece in fase di progettazione la pulizia dell’alveo e la formazione degli argini nel torrente Avio, a Temù. In questo caso l’impegno economico è di 900mila euro.

I progetti. Progettisti al lavoro anche per sistemare il bacino del torrente Vallaro, in territorio di Vione. È un investimento da un milione e 400mila euro. Molto più contenuta la spesa per sistemare il letto dell’Ogliolo a Monno, 110mila euro, opera in fase di stesura. Così come si sta predisponendo il progetto per l’arginatura dell’Oglio a Incudine nei pressi del campo sportivo: 325mila euro l’impegno economico. Scendendo a sud, tappa a Edolo. Qui, con una spesa di 670mila euro, via Oglio sarà messa in sicurezza dai crolli in roccia. Val Rabbia. Sonico e la Val Rabbia sono i destinatari degli interventi maggiori, per dimensione, complessità e costo. Mezzi e uomini sono al lavoro per rinforzare le difese spondali in Val Rabbia (1,7 milioni l’impegno). È invece in fase di stesura il progetto di regimazione idraulica della Valle, che richiederà 2,4 milioni di spesa. Allo stesso modo è allo studio la sistemazione del fiume Oglio, in territorio di Sonico e Malonno, a valle della confluenza con la Val Rabbia. L’intervento, a cura della Comunità montana della Valcamonica, prevede un investimento di un milione e 150mila euro. Infine Ono San Pietro: si lavora per pulire l’alveo del torrente Blé, fonte di numerosi problemi. In questo caso l’impegno economico è di 150mila euro.

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