Valcamonica

Rifugi, la gestione del Petitpierre al Corno d’Aola è questione di donne

Dal 2018 la struttura è gestita dalla famiglia Donati: la team leader è Patrizia, con lei le due figlie Anna ed Elisa e la nipote Lorenza
Le donne del rifugio Petitpierre
Le donne del rifugio Petitpierre
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Il rifugio Petitpierre di Ponte di Legno è un’oasi di serenità poggiata a 2mila metri ai piedi del Corno d’Aola al cospetto dell’Adamello. Un’oasi di serenità saldamente nella mani di una squadra tutta in rosa. Dal 2018 la struttura è gestita dalla famiglia Donati, al lavoro appunto soprattutto donne: la team leader è Patrizia, con lei ci sono le due figlie Anna ed Elisa e la nipote Lorenza (la più piccola a supporto motivazionale). Con loro, soprattutto nei fine settimana, c’è Daniele, fratello di Patrizia. «La nostra famiglia - spiega -, grazie a nostro padre, da decenni ha un’impresa edile. Cinque anni fa la decisione di lanciarci in una nuova sfida, che fin da subito si è rivelata entusiasmante». A spingerli, neanche a dirlo, la grandissima passione per la montagna.

Il rifugio, edificato sui ruderi del vecchio forte militare della Prima guerra mondiale, offre «un momento di assoluto relax tra l’aria pura di montagna ed un panorama da sogno, dove potrete gustare i sapori sani e genuini dei piatti tradizionali locali grazie all’ottima cucina tipica». Nei periodi di alta stagione, al rifugio lavorano 12 persone; la struttura offre 19 posti letto, ma nelle domeniche estive si siedono a tavola anche 150 persone. Il rifugio Petitpierre, vista la sua vicinanza alle piste da sci, è aperto praticamente tutto l’anno (è chiuso solo da Pasqua a giugno). Fino a metà settembre le «donne del rifugio» vi aspettano ogni giorno. 

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