Valcamonica

Quando i partigiani sventolarono il tricolore «senza stemma»

Ritrovato il vessillo privo di stemma sabaudo utilizzato il 28 aprile ’45: il Comune vuole esporlo
Il cimelio. L’antico tricolore senza stemma, forse di epoca garibaldina
Il cimelio. L’antico tricolore senza stemma, forse di epoca garibaldina
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Quel giorno di quasi 73 anni fa, ad accogliere la brigata Cappellini delle Fiamme Verdi che annunciava la liberazione d’Italia - avvenuta tre giorni prima, il 25 aprile 1945 - non c’erano solo i brenesi. Sulla torre del castello era stato issato un tricolore, che sventolando diffondeva il vento della libertà e della riconoscenza. Quel prezioso pezzo di stoffa è stato ora ritrovato. Non casualmente: il figlio del proprietario della bandiera, l’ingegner Augusto Ippoliti oggi 89enne, l’ha cercato in casa, sapendo che da qualche parte era nascosto.

Realizzato in seta grezza, il cimelio è saltato fuori e mostrato in questi giorni ad alcuni amici: ora l’Amministrazione vuole chiedere che quel tricolore sia donato alla comunità, per essere esposto in una teca in sala consiliare. Non solo, sarà mostrato anche agli studenti il 24 aprile alle 11, durante un incontro al liceo Golgi col professor Roberto Chiarini, docente di storia contemporanea ed editorialista del Giornale di Brescia, che parlerà del «Significato dell’attualità della resistenza».

La curiosità. Sulla bandiera è già stato aperto un caso: la striscia bianca, infatti, non riporta la corona e lo scudo sabaudo che, fin dalla proclamazione ufficiale del regno d’Italia, ornava la parte centrale del vessillo. Ai tempi della liberazione, tutti i tricolori esposti nei luoghi pubblici o nelle cerimonie ufficiali portavano la croce dei Savoia. Ma la storia è stata ricostruita: nell’imminenza dell’arrivo dei partigiani a Breno, Franco Franceschetti era alla ricerca di un tricolore privo di stemma. Impresa impossibile, se non fosse stato per Mario Ippoliti, padre di Augusto, che si ricordò di conservare un vecchissimo tricolore privo di logo. La bandiera fu consegnata ai partigiani e issata sulla torre il 28 aprile. L’assenza del logo, secondo Ugo Calzoni, sarebbe da attribuire al fatto che il vessillo è d’epoca risorgimentale, quando le truppe garibaldine usavano il tricolore privo di segni. A Breno si era formata una numerosa sezione di ex garibaldini, reduci delle campagne d’Italia e Francia, forse sta lì l’origine di quello ritrovato.

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