Valcamonica

Premio a chi recupera le sorgenti «perdute» di baite e sentieri

Un patrimonio prezioso nascosto da frane o dalla vegetazione: si attendono segnalazioni dai privati
Il recupero. Una fonte d'acqua ferrugginosa a Vione già recuperata -  © www.giornaledibrescia.it
Il recupero. Una fonte d'acqua ferrugginosa a Vione già recuperata - © www.giornaledibrescia.it
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Tutti abbiamo qualche ricordo da bambino legato a una gita estiva magari con i nonni o con l’oratorio: uno dei momenti più belli è certamente l’arrivo, accaldati e stanchi, a una sorgente, dove dissetarsi con lunghi sorsi gelati. Fino a qualche decennio fa era facile incontrare, su ogni sentiero di montagna o nei pressi delle baite, almeno una fonte d’acqua.

Oggi queste risorse così preziose sembrano scomparse, eppure l’acqua c’è ancora, al massimo è solo nascosta sotto una vegetazione che continua ad avanzare, coperta dall’abbandono di molti luoghi fuori dai centri abitati. Il bando. Per recuperare le antiche sorgenti - perché un patrimonio così prezioso non vada perduto - il Parco dell’Adamello ha ideato il bando «Fonti di vita», che finanzia i migliori interventi di manutenzione o ripristino delle fonti idriche minori, tra cui anche fontane rurali, pozze e vasche di abbeverata, seriole e altri «elementi puntiformi» legati alla qualità e buona conduzione del patrimonio paesaggistico della Valle.

L’obiettivo del Parco è stimolare il recupero e la valorizzazione di questi manufatti, mettendo in risalto la capacità di gestione e manutenzione tradizionale e divulgandone i migliori esempi, per sottolinearne anche il loro valore estetico e identitario. «Abbiamo indetto il premio - spiega il direttore del Parco Dario Furaletto - perché stiamo perdendo le nostre sorgenti: un tempo ogni malga o cascina o sentiero aveva la sua fonte d’acqua.

Ma poco alla volta sono scomparse perché abbandonate, per piccole frane o perché più nessuno le cura, semplicemente mettendoci il tubo per far sgorgare l’acqua. A volte non si sa neppure che ci sono ancora. In realtà in alcuni luoghi esistono anziani e gruppi che se ne prendono cura: il bando serve a mettere in evidenza questi fatti privati, affinché qualcuno li prenda a esempio. È un tentativo di stimolare l’attenzione su uno degli elementi fondanti della vita di una vallata che si sta perdendo, per non lasciare questi elementi nell’oblio».

La segnalazione dell’intervento può provenire dal proprietario o gestore del bene o anche da terzi entro le 12 del 14 settembre al Parco, completa di localizzazione geografica, fotografie (massimo cinque) e del modulo di partecipazione compilato. Una giuria visiterà nei mesi estivi i posti segnalati e sceglierà i tre migliori soggetti, premiandoli con buoni da 300 euro per il Mercato dei sapori.

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