Valcamonica

Posti letto carenti a Darfo, con «Ospitar» le seconde case aprono ai turisti

Il Comune sta invitando i proprietari ad aderire al progetto, che mira a recuperare il patrimonio
Il ponte di Montecchio, frazione di Darfo - © www.giornaledibrescia.it
Il ponte di Montecchio, frazione di Darfo - © www.giornaledibrescia.it
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Il turismo vive, principalmente, di posti letto. E, nei comuni della Valcamonica, storicamente sono carenti: in alta Valle ci sono principalmente seconde case, così come a Borno e a Montecampione, mentre a Darfo gli alberghi di Boario sono per una fetta consistente dismessi.

Per provare a invertire la rotta si sta facendo avanti il progetto Ospitar, che promuove un’ospitalità diffusa. Nato in Trentino dalla società benefit Community Building solutions, sta iniziando a diffondersi in Valcamonica a Darfo e a Borno, dove l’Amministrazione ne ha fatto uno dei capisaldi del programma elettorale. Il Comune di Darfo ha aderito all’iniziativa con l’intento di «svolgere un ruolo di attivatore e facilitatore, collaborando con le realtà coinvolte e trovando declinazioni pensate per le esigenze locali, per un impiego fruttuoso delle seconde case».

Il progetto

Ospitar punta ad attivare un circuito di rigenerazione territoriale che parte dal recupero e dalla riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente, al fine di portare nuove frequentazioni e vitalità in alcuni contesti della città. Anche a Darfo ci sono molte seconde case, spesso sfitte per lunghi periodi, che potrebbero divenire base di partenza per lo sviluppo di un nuovo tipo di turismo in cerca di autentiche esperienze locali. Immobili che, se riqualificati in chiave di ricettività leggera e ben gestiti, potrebbero incrementare i posti letto a disposizione dei turisti di Darfo.

«Per noi è un passo importante - afferma l’assessore al Turismo Giuseppe Dadà -, visto che siamo impegnati nella valorizzazione e promozione di un turismo di esperienza, sul quale confidiamo di trovare ampia adesione e supporto da parte dei proprietari di seconde case».

Le tappe

Il progetto prevede due fasi: una prima, nella quale è già impegnata l’Amministrazione comunale di Darfo, che individua le seconde case e i proprietari, invitandoli ad aderire, e una seconda di start up, con un sopralluogo per valutarne il potenziale e una stima della resa possibile. Al termine il proprietario potrà scegliere se aderire o meno ed essere seguito nelle fasi successive. I risultati della prima analisi preliminare su Darfo saranno presentati in autunno.

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