Pornostar uccisa, l'omicida fingeva di essere la vittima via sms
«Non ho tempo adesso per i giornalisti e per spiegare perché ho lasciato il porno». Così l’assassino di Charlotte Angie scriveva al sito bsnews fingendo di essere la 25enne che invece lui stesso aveva ucciso mesi prima.
Sabato sera il 43enne impiegato di banca ha cercato di depistare il giornalista che stava provando a contattare la 25enne sul cellulare. Così, ai messaggi del cronista che chiedeva conto della particolare somiglianza dei tatuaggi rinvenuti sul cadavere scoperto a Borno con quelli che le immagini disponibili in rete documentavano presenti sul corpo dell'attrice hard, l'assassino rispondeva spacciandosi per Charlotte Angie: «Ah, ho capito, mi hanno già detto diverse persone di quella ragazza. Io sto bene fortunatamente».
In realtà, come è emerso poi dalla confessione giunta nel cuore della scorsa notte, la pornostar italo-olandese, di casa nel Varesotto prima e nel Milanese ora, era già morta dallo scorso gennaio. E la disponibilità del telefonino della vittima nelle mani del 43enne si è tramutata in un ulteriore elemento di accusa nei suoi confronti.
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