Valcamonica

Paese in rivolta: «Ridateci la nostra bibliotecaria»

È il grido dei cividatesi che, con ben due raccolte firme, si sono attivati per chiedere al Comune di ripristinare la situazione
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«Ridateci la nostra bibliotecaria». È il grido dei cividatesi che, con ben due raccolte firme, si sono attivati per chiedere al Comune di ripristinare la situazione in essere sino alla fine del 2014, quando c’è stato un cambio di gestione. 

Moira Rottigni, bibliotecaria da tredici anni, a quanto si legge su lettere, petizioni, messaggi e internet, era amatissima e stimatissima da tutti gli utenti, che la vedevano come un punto di riferimento appassionato, innovativo e dedito al lavoro.

Col cambio di Amministrazione, il nuovo sindaco Cirillo Ballardini ha deciso di chiudere il contratto con la ZeroVenti, cooperativa in cui Moira era assunta a tempo indeterminato, e di affidare l’appalto al Il Leggio, che gestisce tutte le altre biblioteche della Valle. 

A Moira è stato proposto un impiego a tempo determinato e con diminuzione delle ore e diverse modalità di lavoro. In particolare, per garantire continuità nel servizio e non personalizzare troppo la gestione della biblioteca, il nuovo affidatario fa turnare più tecnici: in questo modo, a Cividate, oltre a Moira si alternano altre due ragazze.

I disguidi nel cambio e l’assenza della «bibliotecaria preferita» ha scatenato i cividatesi, che hanno raccolto 167 firme di «utenti della biblioteca e sostenitori» e 70 del «Gruppo amanti della cultura e della giustizia». Le insegnanti delle elementari e medie hanno inviato al sindaco una lettera, per segnalare la «professionalità e competenza di Moira nel collaborare con la scuola», mentre la Rete si è scatenata, con minacce di «non essere più utenti a Cividate».

In queste settimane si sono svolti più incontri tra le parti, anche con il coinvolgimento del sindacato, e l'augurio di tutti è che le cose possano risolversi.

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