Operai camuni sull'aereo dirottato: «Stiamo bene»
Un dirottamento a lieto fine. Centonovantatrè persone - tra cui sette operai camuni, un bresciano e un desenzanese - terrorizzate e confuse ma tutte sane e salve a bordo dell’Ethiopian Airlines 702 partito da Addis Abeba nella notte tra domenica e lunedì con destinazione Roma e poi dirottato dal copilota e atterrato a Ginevra nelle prime ore del mattino di ieri.
Su quel volo della paura, anche otto operai della ditta Vallecamonica Impianti srl di Pisogne che stavano rientrando dalla Guinea Equatoriale dopo quattro mesi di trasferta. «Stiamo bene», sono state le prime parole di Manuel Ferrari, 36 anni residente a Gianico che ha contattato i genitori non appena toccato il suolo svizzero. «Stiamo aspettando i bagagli ma stiamo tutti bene».
La squadra di operai è ripartita da Ginevra nella tarda serata di ieri e ha fatto rientro a Malpensa nella notte: ad attenderli, un pullmino con un autista dell’azienda sebina che ha riportato i ragazzi a casa. Manuel Ferrari a parte, non sono ancora note le generalità dei passeggeri camuni: 2 di essi sono rumeni, da tempo domiciliati in bassa Vallecamonica, 5 sono residenti nei paesi di Artogne, Gianico e Fucine di Darfo e uno è di Brescia. Tutti lavorano come elettricisti per l’azienda di Pisogne che conta ben 140 dipendenti: da qualche mese si trovavano in un cantiere in Guinea Equatoriale per realizzare gli impianti elettrici in un centro residenziale di nuova costruzione.
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