Valcamonica

Onore e lacrime per l’alpino Balzari, addio al reduce di Nikolajewka

A 100 anni si è spento l’ultimo superstite camuno dell’epica battaglia: portò in spalle don Gnocchi
L'ALPINO BALZARI E' ANDATO AVANTI
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Lo scorso ottobre aveva compiuto un secolo di vita. E a tutti sembrava che sarebbe potuto vivere per sempre, con il suo spirito, il coraggio, la sua forza. Sabato, nella sua relazione in assemblea, il presidente delle penne nere camune Ciro Ballardini lo ha ricordato e salutato, non sapendo che, per la sezione camuna, sarebbe stato l’ultimo pensiero per lui. L’alpino Ugo Balzari, milanese di nascita, ma camuno d’adozione, iscritto al gruppo di Vezza d’Oglio e - ad honorem - di quello di Edolo, di cui è anche cittadino onorario, ha deposto ieri il suo zaino ed è andato avanti.

Uno zaino con dentro i ricordi della ritirata di Russia e della battaglia di Nikolajwka, zeppo di centinaia di raduni, pellegrinaggi in Adamello e di ore nelle scuole sempre con il cappello in testa.

Il legame

Balzari, ultimo reduce della campagna di Russia della sezione Ana di Valcamonica, era amato e conosciuto. Finché ha potuto, non è mai mancato ad alcun appuntamento, tutti si contendevano la sua presenza, per le parole e le emozioni che sapeva donare. Si è spento nella sua casa di Milano. L’ultima volta tra le montagne camune era stata un anno e mezzo fa, in Mola a Edolo, per il decennale della chiesetta dedicata all’amico don Carlo Gnocchi e agli alpini dell’Edolo.

Era arrivato a Edolo nel 1941 nel Quinto alpini, per poi partire per la Russia come porta-ordini del comandante Belotti. Di quel periodo Balzari raccontava agli studenti drammi e aneddoti, come quando si caricò in spalla don Gnocchi per salvarlo o dell’origine del suo cappello, raccolto da terra dopo Nikolajewka. L’Ana lo ricorda come «uomo di multiforme ingegno, progettista, alpinista di valore, poeta, uomo di umanità e generosità inarrivabili».

«Ci sentiamo più soli e poveri di testimoni di una triste epopea in terre lontane - dice Ballardini -, dove purtroppo oggi si combatte e ancora». Ad annunciarne la scomparsa sono stati i figli Andrea e Nicoletta: «Ha raggiunto la sua amata Marisa e le sue adorate montagne. Come da suo volere sarà cremato e a seguire sarà organizzata una cerimonia per l'ultimo saluto».

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