Valcamonica

Naquane e i Massi di Cemmo: domenica porte aperte

Non si arresta intanto la polemica tra il Gic ed il Comune di Capo di Ponte
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Non sono tutte luci quelle che hanno investito i parchi di arte rupestre in Valcamonica in questo periodo. In particolare i due siti gestiti dal ministero - Naquane e i Massi di Cemmo - sono da alcune settimane nell’occhio del ciclone per la decisione di chiuderli al pubblico la domenica, dovuta a carenza di personale.

Una soluzione unilaterale che non è affatto andata giù al sindaco di Capo di Ponte Francesco Manella, che si è offerto di garantire direttamente il personale per gli accessi domenicali. Offerta che la sovrintendenza ha declinato per motivi contrattuali e di tempistiche.

Su opposte posizioni anche il Comune e il Gic (Gruppo di coordinamento siti Unesco), con il primo che ha accusato il secondo di immobilismo. Ieri, in occasione della presentazione di «Segni di primavera», il presidente del Gic Sergio Bonomelli ne ha approfittato per togliersi alcuni sassolini. «Le iniziative primaverili - ha detto - non sono certo una risposta alle polemiche di questi giorni: continuiamo nel nostro lavoro fatto di tanti progetti e iniziative, che vogliono non solo promuovere il sito Unesco ma anche far conoscere l’importanza culturale e sociale del nostro patrimonio archeologico. Non abbiamo il potere di intervenire nella gestione di ogni singolo parco, ma possiamo far capire quanto ogni sito sia importante per il futuro della Valle dei segni».

Nel frattempo Naquane e i Massi di Cemmo domenica 5 marzo saranno aperti in occasione dell’iniziativa ministeriale «Una domenica al museo», ma nell’aria ci potrebbe già essere la soluzione alla querelle. Il Polo museale della Lombardia avrebbe inserito, nel suo bando per i custodi del Mupre, anche alcune unità di personale per Naquane, che potrebbero entrare in servizio già a marzo.

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