Morto dopo la caduta in montagna, addio a Luigi Ravelli

Erano usciti come ogni giorno per una passeggiata pomeridiana, anche per raccogliere castagne, che abbondano in questo periodo nei boschi dell’alta Vallecamonica, al confine tra Sonico e Malonno, dietro l’azienda Sangrato. La moglie, con passo più veloce, si è portata un po’ più avanti e, quando si è accorta che lui, Luigi Ravelli, 74 anni, non la stava raggiungendo, ha percorso il sentiero a ritroso. Dopo pochi passi, lungo la mulattiera, l’amara scoperta: l’anziano era riverso a terra, ormai senza vita.

Nonostante la chiamata immediata ai soccorsi, partita alle 14.15, per Ravelli non c’è stato più nulla da fare. Con tutta probabilità è stato colto da un malore, che lo ha fatto cadere in avanti con violenza sul selciato, battendo il capo. Non si esclude neppure che il settantaquattrenne possa essere inciampato e, nel volo sul terreno, aver battuto forte la fronte a terra. Sul posto sono intervenuti gli uomini del Soccorso alpino della Guardia di finanza, i vigili del fuoco di Edolo, un’ambulanza con l’automedica dell’ospedale di Edolo e l’elisoccorso decollato da Montichiari. Ma tutto è stato inutile.

La salma è stata temporaneamente trasportata nella sala del commiato a Edolo, a disposizione delle autorità e per il riconoscimento ufficiale che è stato effettuato poche ore più tardi. Già in serata Luigi Ravelli, ex agricoltore oggi in pensione, è stato portato a Lograto.

L’uomo, classe 1949, era nato a Lograto, dove tutt’ora risiedeva in via Matteotti. È stato titolare di un’azienda agricola con i fratelli ed era un grande appassionato di escursioni: anche la scorsa settimana aveva partecipato a un trekking in Liguria. Da diversi anni possedeva una seconda casa a Malonno, dove trascorreva parte del suo tempo, per camminare e godersi la natura dell’alta Valle.

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