Valcamonica

Lagoscuro, la capanna alle porte del cielo

L'accampamento militare a tremila metri è diventato un ecomuseo col recupero della chiesetta e del bivacco.
Rivive la capanna militare al Passo Lagoscuro
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Il rintocco di una campana e l'abbraccio rassicurante di un rifugio, nel paradiso di granito delle creste di Lagoscuro. Il «secondo sogno» dell'associazione «Amici di capanna Lagoscuro» è diventato realtà ieri mattina a tremila metri di quota, in una dimensione sospesa tra terra e cielo, nel cuore delle montagne adamelline.

Circa 300 alpinisti hanno sfidato la nebbia del mattino e hanno risposto «presente» all'inaugurazione dell'ecomuseo di Lagoscuro. Una nuova chiesetta e un bivacco-museo progettato e costruito dall'associazione che fa capo ad Andrea Faustinelli e realizzato dopo due anni di fatiche. Si tratta di un baluardo della fede e della storia, che celebra solennemente anche i cento anni di turismo di Ponte di Legno, che da oltre un secolo si fregia del titolo di «prima stazione italiana di turismo e sport invernali».

Un compleanno che l'Amministrazione comunale ha deciso di festeggiare confermando il voto d'amore verso la propria montagna. «Il primo sogno era quello di ripristinare le passerelle lungo il Sentiero dei fiori e il secondo era questo - ha spiegato Faustinelli, visibilmente emozionato -. Grazie a tutti i nostri volontari che nell'ultima settimana sono rimasti qui per ultimare le opere. Grazie al sindaco Mario Bezzi, al vicesindaco Ennio Donati e a tutti quelli che ci hanno sostenuto in questi anni».
Anni in cui i sentieri vertiginosi che tagliano in due le creste sul ghiacciaio Presena sono diventati sempre più terra di conquista dell'alpinismo moderno, ma anche una preziosa finestra sul passato che tra queste montagne ha scritto pagine di sangue e gloria.
Il bivacco-museo e la chiesetta sono rinati sui ruderi del villaggio militare della Guerra Bianca e incrociano il Sentiero dei Fiori nel punto più basso in quota: legno e ferro sono stati portati fin quassù e adattati alle forme di un bunker militare che ricalca fedelmente le geometrie degli edifici originali. «Con queste opere abbiamo ricostruito i segni della memoria - ha affermato Mario Bezzi, primo cittadino di Ponte di Legno -, grazie all'impresa Melotti che ha portato a termine i lavori, agli Amici della capanna di Lagoscuro, ai volontari, all'artista Edoardo Nonelli che ha impreziosito la chiesa con le sue opere e a chi ha donato la campana che verrà posata sul piccolo campanile della chiesetta».

La benedizione è stata impartita da monsignor Francesco Beschi, vescovo di Bergamo. «Siamo tornati su questi sentieri per cercare di scoprire il mistero della montagna - ha esordito il vescovo nel suo saluto -. Guardate il cielo: questo gioco di luci e ombre ricorda le incertezze dell'uomo che è sempre alla ricerca della verità e della meraviglia».
Col passare dei minuti, la pietraia del passo di Lagoscuro si è colorata di alpinisti, uomini del Soccorso alpino, cordate di escursionisti saliti fin quassù sotto l'occhio vigile delle guide alpine.

Verso mezzogiorno la nebbia ha lasciato il posto a un timido sole e il rombo degli elicotteri - che hanno portato in quota molte persone - è cessato, dando il via alla magia della musica e delle parole. Prima il coro Erica di Paitone e le struggenti letture di Marco Preti. Poi il concerto solistico del pianista Ramin Baharami: tutti zitti, ad ascoltare la voce della montagna. E, in lontananza, il rintocco di una campana.

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