Valcamonica

La Via Crucis: altre due capèle all’antico splendore

Giovedì si presentano i restauri delle stazioni quinta e ottava, raccolti circa 24mila euro
Al lavoro. Capolavori dell’intaglio del Settecento
Al lavoro. Capolavori dell’intaglio del Settecento
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Un capolavoro dell’intaglio ligneo del Settecento, che ha però urgente bisogno di restauro e di cure: le quattordici stazioni del santuario della Via Crucis di Cerveno, le famose capèle realizzate da Beniamino Simoni, sono oggetto di un lungo intervento di restauro conservativo che si è aperto nel 2010.

Il progetto. Servono in tutto circa tre milioni di euro per sistemare le 198 statue e le nicchie in cui sono contenute: il percorso è stato avviato e, giovedì, si appresta a concludere il suo secondo capitolo. Se il primo si è chiuso nel 2013 con la sistemazione delle prime quattro capèle (dalla prima alla quarta stazione), il successivo, partito l’anno scorso, ha visto il restauro della quinta (Gesù aiutato dal Cireneo) e dell’ottava stazione (Gesù incontra le pie donne) e scriverà la parola fine tra due giorni. La parrocchia ha organizzato infatti una cerimonia simbolica alle 17 per consegna ufficiale delle opere alla popolazione. Il primo a intervenire, nella chiesa del paese, sarà il parroco don Giuseppe Franzoni, che ha dedicato tempo e passione al progetto, seguito dai maggiori finanziatori dell’intervento: Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, Comune di Cerveno, Bim e Fondazione Tassara.

A seguire il vicario episcopale territoriale don Mario Bonomi terrà una lectio divina sui testi biblici delle capèle quinta e ottava e sarà aperta una mostra fotografica con scatti dei lavori di restauro di entrambe le stazioni. Infine vi sarà la possibilità di partecipare a visite guidate al santuario, condotte dai restauratori del consorzio Indaco, che hanno operato sul campo in questi otto anni di attività, con la direzione della Soprintendenza di Brescia, Cremona e Mantova per il primo lotto e di quella di Brescia per il secondo.

Si prosegue. L’obiettivo, ora, chiusa questa fase, è di «mettere sotto i ferri» la nona stazione: per questo, come avvenuto in passato, è ancora attivo il crowdfunding civico (raccolta fondi) attraverso il sito www.perlecapele.it, che permette a tutti, anche con donazioni minime, di contribuire alla sistemazione di un patrimonio che si vorrebbe iscrivere nella lista Unesco. Per il restauro della quinta stazione sono stati raccolti 24mila euro attraverso 47 sostenitori (ovvero il 15% circa della somma necessaria). Quest’anno, per la terza volta, la Via Crucis di Cerveno partecipa al censimento dei luoghi italiani da non dimenticare del Fai «I luoghi del cuore»: attualmente si trova al 132esimo posto con 1.524 voti, c’è tempo sino al 30 novembre per dare la preferenza (il gradimento è in crescita, visto che nel 2016 le capèle raccolsero 38 voti e nel 2012 tre).

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