La superstrada dello spot: 210 cartelli in 17 km

Somigliano a enormi carte da gioco protese al vento. Una sfilza di «pale» pubblicitarie, tutte acciaio e slogan accattivanti, che fioriscono (e a volte appassiscono) sul ciglio della superstrada della Valcamonica, da Pian Camuno a Cividate. Nell'ultimo anno e mezzo, i tecnici dell'Anas (la stessa società che rilascia le autorizzazioni alla posa) ne hanno rimossi quasi cinquanta per contratto commerciale scaduto. E, dove non è arrivata Anas, ci ha pensato la Polizia stradale.
«L'anno scorso in fondo allo svincolo di Esine ne abbiamo rimosso uno che era grande più del doppio delle dimensioni autorizzate», ha raccontato un agente della Polstrada. Ora, la Comunità Montana di Valle Camonica, Legambiente e i politici valligiani, tornano sulla questione sollecitando maggiori controlli. «Il problema si trascina ormai da molti anni e, vista la la vocazione turistica della nostra valle, è una questione che va affrontata», ha spiegato Corrado Tomasi, presidente della Comunità Montana.
Ma quanti sono attualmente i cartelli sulla superstrada? E che cosa dicono di preciso i regolamenti? Nel viaggio lungo i 17,5 chilometri di «tronco pubblicitario» della Ss 42 ne abbiamo contati complessivamente 210 su: dodici in ogni chilometro di strada. Ce ne sono di piegati, di divelti, di mancanti, di pericolanti, di puntellati con somma urgenza, ma finora in grado di resistere alle capocciate degli ambientalisti e alla recente «concorrenza» turistico-culturale dei nuovi totem del Distretto culturale, a loro volta non esenti da un'ondata di polemiche.
Anas è l'unico ente che può autorizzare la posa di nuovi cartelli, rinnovare la concessione o disporne l'abbattimento. Ma, nel caso di strutture pericolanti, spesso è la polizia stradale a chiederne la rimozione. Il regolamento Anas prevede che i cartelli siano posizionati a una distanza «non inferiore a tre metri dalla carreggiata» e «il bordo inferiore dei cartelli deve essere a una quota non inferiore a 1,5 mt rispetto a quella della banchina stradale».
Ma se l'altezza viene sempre rispettata, la maggior parte dei sostegni posizionati lungo la Ss42 dista non più di un paio di metri dal guard rail e il cartello finisce spesso per sporgere oltre la protezione fino alla riga bianca che delimita la carreggiata. Su ogni cartello deve inoltre essere applicata una «targhetta metallica o una scritta a carattere indelebile» che riporti gli estremi delle autorizzazioni: e, sotto questo aspetto, i cartelli in questione sono tutti identificati (quelli con contratto scaduto sono stati rimossi nell'ultimo anno).
Il regolamento dell'Anas prevede che il cartello pubblicitario debba trovarsi minimo a «100 metri da un cartello stradale di segnalazione», ma almeno a «250 metri da un cartello di pericolo o prescrizione» e che «il titolare dell'autorizzazione è obbligato a verificare il buono stato di conservazione dei cartelli e delle strutture di sostegno e ad effettuare tutti gli interventi necessari per il buon mantenimento». Ma basta soltanto una sbirciatina oltre il guard rail per rendersi conto che, per la maggior parte delle strutture, la sicurezza è davvero un optional.
Sergio Gabossi
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