Valcamonica

La caldaia alimentata a «petrolio di bosco»

A Paisco avviati i lavori per il primo esperimento di filiera bosco-legno-energia.
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Se gestita in modo economico e sostenibile, la filiera «bosco-legna-energia» può davvero rappresentare una risorsa per lo sviluppo della Valcamonica. Ne è convinta la Banca di Valle Camonica che, insieme a Comunità Montana e Bim, ha promosso nella sede dell’Università della Montagna un convegno sul tema, e si appresta a mettere sul piatto un plafond di 10 milioni per finanziare imprese start up dedite alla coltivazione e allo sfruttamento di questo immenso patrimonio. Inoltre promuoverà una serie di borse di studio per gli studenti di «Unimont».

«Pensiamo di svolgere anche così il compito di banca al servizio del territorio - ha spiegato il presidente Gianfranco Maiolini -. Nell’attuale fase di crisi e di crescente disoccupazione il patrimonio boschivo può tornare ad essere motore di sviluppo, come fu in passato».

E' stato poi presentato ufficialmente il primo esperimento del progetto filiera bosco-legno-energia che si sta realizzando a Paisco Loveno. Qui sono stati avviati i lavori per la costruzione di una piccola caldaia a biomassa, alimentata col materiale delle lavorazioni in bosco. Un piccolo impianto per riscaldare lo stabile di proprietà del Comune che ospita l’unica trattoria e l’unico negozio di alimentari del paese, è sede del Consorzio forestale Valle Allione e di un ostello da 24 posti letto. La caldaia sarà alimentata col «cippato» ottenuto dalla pulitura dei boschi di Paisco, risorsa rinnovabile, il petrolio della nostra Valle.
Roberto Ragazzi
r.ragazzi@giornaledibrescia.it

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