Valcamonica

Il tempio crematorio che ha mandato gambe all'aria un Municipio

Si dimette la Giunta, si dimettono i consiglieri: a Esine le contestazioni al progetto di un tempio crematorio hanno azzerato l'amminstrazione
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Un tempio crematorio, una delibera che lo autorizza e una Giunta che si dimette in blocco, trascinando con sé l’intero consiglio comunale. E ora, una segnalazione alla Procura della Repubblica.

Sono gli elementi del caso che sta tenendo banco a Esine, dove nel luglio 2014 l’amministrazione guidata da Fiorino Fenini ha dato il via libera alla realizzazione di un tempio crematorio, di cui la Valcamonica è sprovvista. Un progetto prima bocciato e poi approvato dalla Regione Lombardia.

Secondo gli ormai ex assessori, però, l’operazione sarebbe avvenuta senza la necessaria trasparenza. Sostengono che il sindaco abbia accelerato i tempi di approvazione della delibera, forzando l’operazione, e dichiarano di non avere mai visto o condiviso la documentazione relativa. Così, una settimana fa hanno rassegnato le dimissioni. 

Martedì sera, inoltre, i consiglieri hanno votato contro la proposta di inserire il progetto nell’intervento triennale delle opere pubbliche e si sono dimessi in blocco «per solidarietà con gli amministratori».

In questa situazione, Fenini è dunque costretto a lasciare l’incarico di sindaco, ma afferma di farlo «con rimpianto e con animo sereno» perché sa di «aver operato con onestà».

Il progetto varrebbe 2,8 milioni di euro. La proposta è arrivata da una società camuna che avrebbe dovuto realizzarlo in project financing nell’area cimiteriale in centro al paese, anche se per l’operazione sarebbe servita comunque una gara europea. Il sindaco è stato accusato in consiglio comunale di «aver voluto favorire una speculazione da parte di un’impresa privata». 

Quanto accaduto è stato segnalato alla Procura della Repubblica, oltre che alla Prefettura, che ha nominato commissario il viceprefetto Salvatore Pasquariello fino alle elezioni, ipotizzate per la primavera 2016.

E il tempio crematorio? A questo punto, vista anche l’opposizione di una parte dei cittadini che ne contesta la collocazione in centro al paese, non si farà. Almeno, non a Esine. La lista degli altri comuni interessati in Valle è lunga. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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