Valcamonica

Il pilastro Chiaf in Concarena

Intitolato all'alpinista bresciano scomparso nell'ottobre scorso il nuovo tracciato per rocciatori.
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Alcuni nuovi itinerari alpinistici sono stati recentemente tracciati su due belle montagne bresciane: la Concarena in Valle Camonica e la Corna Blacca posta sulla linea spartiacque tra la Valle Trompia e la Valle Sabbia. Entrambe conosciute principalmente per la presenza di numerosi e frequentati percorsi escursionistici, hanno ricevuto nel corso di questi ultimi anni anche attenzioni da parte di alcuni alpinisti che hanno tracciato, in particolare sulla poderosa cattedrale di roccia camuna, itinerari moderni di grande impegno.

A questo gruppo di scalatori appartengono ad esempio Matteo Rivadossi, Beppe Chiaf, Claudio Inselvini e Marco Taboni i quali, con diversi compagni, hanno saputo leggere e percorrere sia in estate sia in inverno, sulle pareti dolomitiche che precipitano su Ono San Pietro, nuove e moderne linee verticali. La roccia non è propriamente delle migliori, ma il fascino di queste pareti è notevole e ha contagiato anche un'altra affiatata cordata bresciana, composta da Andrea Guerzoni e Sandro De Toni.

La loro più recente realizzazione, portata a termine in 10 ore effettive di arrampicata e conclusa nelle ultime settimane dell'estate 2012, si è sviluppata lungo un possente pilastro roccioso direttamente affacciato sul piccolo villaggio delle baite di Natù. Si tratta di un itinerario di circa 230 metri di sviluppo, chiamato «Fuga da Alcatraz», che presenta difficoltà di settimo grado superiore, distribuite lungo diedri strapiombanti, fessure svasate e placche compatte.

L'apertura ha generato diversi spaventi a causa del superamento di alcune sezioni di roccia marcia e di alcuni lunghi voli trattenuti dalla corda, ma Guerzoni ne parla ugualmente con entusiasmo. Soddisfatto di questa salita ha proposto di dare al pilastro roccioso il nome dell'amico Beppe Chiaf, scomparso il 16 ottobre 2011 durante un tentativo di salita sulla parete nord del Cervino.

A dare ulteriore conferma alla convinzione che l'avventura è possibile anche sulle montagne di casa, i componenti dell'affermata cordata Guerzoni e De Toni sono tornati a rivolgere il loro sguardo sul labirintico mondo di pinnacoli di roccia della Corna Blacca. Su questa montagna il primo aveva già tracciato, alcuni anni fa in inverno e proprio in compagnia di Chiaf, una difficile via chiamata Hells Bells, e poi ancora un altro itinerario nuovo sul Pilastro di Mezzo nel gennaio 2012 in compagnia di Fabio De Ambrogio. Questa volta la linea individuata è la lunga teoria di pilastri, se ne contano addirittura 14, che compongono in successione la meravigliosa Cresta Ovest.

Il tracciato era già stato affrontato nel 1910 da Giannantoni, Coppellotti e Perrucchetti, ma senza affrontare in modo diretto la cresta. Andrea Guerzoni e Sandro De Toni invece partono preparati e convinti di non voler scendere a compromessi, risalgono da San Colombano la Valle dell'Inferno, si legano a breve distanza dal Passo di Praèl e percorrono in salita su un versante e poi in discesa su quello opposto tutti i pilastri, che hanno presentato passaggi di ottavo grado superiore. Lo sviluppo complessivo dell'itinerario è di circa 1300 metri, dei quali 850 di effettiva arrampicata.

Si tratta quindi probabilmente del più lungo itinerario alpinistico mai salito sulle Prealpi Bresciane, oltre che di una salita di grande impegno tecnico e ambientale, per questo battezzata dai primi salitori con il nome di «Selvàdec». Quanto realizzato dagli alpinisti arricchisce senza dubbio le possibilità per coloro che non solo vanno in montagna, ma la sanno scalare con le mani «piantate» nella roccia, come faceva Chiaf.

Ruggero Bontempi

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