Valcamonica

Il Pellegrinaggio in Adamello cede il passo al coronavirus

Annullato il tradizionale appuntamento alpino di fine luglio. Al suo posto solo un rito simbolico
Il pellegrinaggio in Adamello richiama alpini da tutta Italia
Il pellegrinaggio in Adamello richiama alpini da tutta Italia
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Anche il Pellegrinaggio in Adamello numero 57 cede il passo all’emergenza coronavirus: la macchina organizzativa sarebbe dovuta essere già partita e con tutta probabilità sarebbe stato impossibile partecipare a un evento di così grande portata neppure a fine luglio. Per questo, nei giorni scorsi, il consiglio direttivo ha rivisto il calendario delle manifestazioni alpine di livello nazionale, annullando sia l’Adamello sia l’Ortigara.

Quest’anno l’appuntamento si sarebbe dovuto svolgere dal 24 al 27 luglio in terra trentina, con la regia dell’Ana di Trento in collaborazione con la sezione della Valcamonica. Invece, se la situazione lo consentirà, si svolgerà solamente una celebrazione in forma simbolica e decisamente ridotta «per testimoniare comunque il ricordo che gli alpini vorrebbero perpetuare anche in questi momenti di difficoltà».

Dal primo Pellegrinaggio, nel 1963 sul Pian di Neve, l’evento si è fermato una sola volta nel 1976, quando tutte le penne nere erano impegnate nei soccorsi per il terremoto in Friuli. Per il resto, ogni anno a metà estate, gli alpini provenienti da tutta Italia hanno sempre ripercorso i camminamenti della guerra in Adamello, per ricordare il sacrificio di chi ha dato la vita in nome della libertà e democrazia e i caduti di tutti i conflitti. In questi giorni le penne nere bresciane sarebbero state in procinto di partire per Rimini, per l’Adunata nazionale, al momento solo rimandata alla seconda metà ottobre. Per il Pellegrinaggio in Adamello si è invece preferito cancellare tutto e fissare la 57esima edizione nel 2021.

Lo scorso anno, al rifugio Gnutti e a Sonico, si era celebrato un evento partecipatissimo, che aveva consegnato alla sezione sorella di Trento l’organizzazione di quest’anno. Ma il rispetto delle regole, in un momento così complicato per tutti, ha fatto desistere anche gli alpini, generalmente i più tenaci e generosi. Mario Sala, presidente Ana camuna, e i suoi sono in attesa di capire se e come sarà possibile pensare a un rito simbolico.

 

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