Valcamonica

Il gran ritorno delle ciaspolate: stasera a Vezza 4.000 sulla neve

Dopo lo stop causato dalla pandemia sono tante le manifestazioni, specie in Vallecamonica
Alcuni ciaspolatori in azione dopo il tramonto con la pila frontale - © www.giornaledibrescia.it
Alcuni ciaspolatori in azione dopo il tramonto con la pila frontale - © www.giornaledibrescia.it
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La neve non è abbondante, ma se proprio non si ciaspola si può andare con gli scarponi ai piedi. Il manto bianco, causa cambiamenti climatici, non è più un elemento fondamentale delle decine di ciaspolate che ogni anno vengono organizzate sulle montagne bresciane. Importante è camminare insieme, magari rischiarati dalle fiaccole, e passare qualche ora immersi nella natura, meglio se con una bella mangiata finale. Ripartenza.

Dopo due anni di assenza, le camminate con le racchette da neve sono tornate prepotentemente di moda, sono cresciute nel numero, tra grandi classici come quella al chiaro di luna di Vezza d’Oglio, al via stasera, e nuove proposte. Una prepotenza confermata nei numeri: gli iscritti, a Vezza, sfiorano i 3.800 e nella giornata di oggi si aspetta ancora qualche centinaio di persone, per arrivare oltre i quattromila, non troppo distanti dal record del 2015, quando si contarono 4.503 partecipanti ed il paesaggio imbiancato giocava un ruolo determinante nel sedurre il popolo dei ciaspolatori.

Vale lo stesso anche per le iniziative «minori», che stanno registrando tutte numeri e gradimenti da record in molti paesi montani. Sarà un po’ perché da un paio d’anni non venivano organizzate, sarà perché è cresciuta in tutti la voglia di stare all’aperto e di trascorrere il tempo libero facendo attività salutari, ma di certo le escursioni con le racchette da neve sono tutt’altro che tramontate.

Edizione numero 21

A Vezza, in alta Valcamonica, un primo assaggio della festa si è avuto ieri sera in piazza con il Fluo Party, mentre la prima parte della giornata di oggi sarà dedicata alla distribuzione del materiale, per l’edizione numero ventuno della Caspolada al chiaro di luna (Caspolada, ricordiamo, perché in Valcamonica l’attrezzo viene chiamato caspola). Un evento che gli stessi organizzatori ricordano essere nato «quasi per caso».

Dei primi fondatori sono rimasti Mauro Testini, Marcello Orsatti, Claudio Rizzi e Dino Ravizza: «Anche in alta Valle - ricorda Testini -, a differenza di altre vallate, era una pratica piuttosto sconosciuta: caspolare insieme nel buio è stata un’invenzione, un’ottima intuizione che ha permesso a Vezza di farsi conoscere ovunque. C’è tutt’ora una querelle su chi l’abbia inventata davvero, ma i veri padri preferiscono l’anonimato. Resta un evento fondamentale nel cartellone dell’alta Valle».

E non finisce qui. La partenza è fissata da piazza IV Luglio alle 19 per un percorso della lunghezza di 9 chilometri che toccherà le località Lissidini, Stadolina bassa e Case di Vallaro, per raggiungere Forno a 1.100 metri di quota e ridiscendere verso il paese, con l’arrivo al Centro eventi dove si potrà anche cenare. Non c’è fine settimana, da qui a fine marzo, che non siano poi in programma altre iniziative: il 18 febbraio c’è la Ciaspalot di Pisogne, il 19 il Raduno della Valgrigna, il 25 la Caspolada al chiaro di luna nella Valle di Lozio e il 4 marzo la Ciaspolando sotto il Muffetto e così via.

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