Valcamonica

Il boom del teatro dialettale

Nel giro di un decennio sono triplicate le compagnie di teatro dialettale tra Valcamonica e dintorni.
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Avanza, l'onda del dialetto. Le compagnie di teatro dialettale in Valcamonica e dintorni sono triplicate in meno di dieci anni. Finora nessuno ha fatto un censimento preciso, ma nel solo triangolo Valcamonica-Franciacorta-Alto sebino bergamasco, le dieci «carovane» che calcavano i palchi di teatri e oratori nel 2002, sono diventate almeno venticinque: tante se ne sono contate qualche giorno fa a Darfo Boario Terme al primo incontro dei «capi-compagnia» che ha già indicato un obiettivo preciso: pubblicare un libro che raccolga foto, storia e contatti di tutte le compagnie di teatro dialettale operative dentro e fuori provincia.

Un volume che possa censire questa corrente di talenti che, secondo alcuni calcoli, coinvolge più o meno trecento attori: gente che di giorno vive tra fornelli, fabbriche, uffici e centri anziani e la sera si trasforma in preti, sindaci, «dutur», suocere e amanti diventando i nostri eroi della risata. E il pubblico? Solo il «San Filippo» di Darfo, che da trentotto anni ospita rassegne di commedie dialettali, ogni anno richiama circa tremila spettatori.

All'idea del libro hanno già detto «sì» le compagnie camune di Angolo Terme, Capo di Ponte, Ono San Pietro, Bienno, Mezzarro, Vilminore, Sellero, Vezza d'Oglio, Villa d'Allegno e Gianico. L'elenco si allunga con Toline, Castelfranco di Rogno, Pianico, Tavernola, Passirano con i suoi due gruppi, Paderno, Zone, Adro, Erbusco, Ospitaletto, Sale Marasino, Predore, Villaggio Violino e San Vigilio. 

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