Valcamonica

Guardrail fuori legge, il sindaco scrive all’Anas

Farisoglio: «Servono soluzioni adatte alle nuove caratteristiche della Statale 42»
I guardrail. L’oggetto della polemica sulla Statale  42
I guardrail. L’oggetto della polemica sulla Statale 42
AA

Finora sulla questione ci sono stati soltanto rimpalli e polemiche. Ora, grazie a un apposito approfondimento, la questione delle nuove barriere sulla Statale 42, tra Esine e Boario fa un passo avanti.

In una lettera ufficiale, inviata al prefetto e ad Anas (oltre che alle forze dell’ordine, ai politici, presidenti e primi cittadini camuni) il sindaco di Breno Sandro Farisoglio prova a fare chiarezza. Evidenziando come il tema della sicurezza, in questo caso, sarebbe stato utilizzato per coprire scelte sbagliate nell’installare quella tipologia di guardrail.

Da un approfondimento tecnico-normativo, secondo Farisoglio emerge che la soluzione applicata non garantisce la massima sicurezza tecnologicamente possibile, ma che anzi Anas «ha deciso di adattare le sue barriere alla strada e non viceversa». Il tipo di guardrail, in genere, viene scelto in base traffico e limiti di velocità, determinando il livello di contenimento e la massima deflessione possibile (l’energia che la barriera è in grado di assorbire).

Sulla 42 è stata adottata una barriera «H2» a massima deflessione, nonostante non ci sia spazio sufficiente per una simile deformazione. Il sindaco. Secondo il primo cittadino brenese, Anas «ha comunque imposto questo tipo di guardrail, adattando l'infrastruttura e restringendo la strada».

Restringimento che ha portato la sede a circa 8-8,5 metri: fatto che, in base alla normativa, comporta un declassamento della Superstrada da strada extraurbana di tipo IV (velocità 80-100 chilometri orari) a VI (velocità 40-60). «Ne consegue che l’attività concessa su quella strada sembra non rispettare più la legge», conclude Farisoglio.

Tre le soluzioni ipotizzate figura quella di adeguare i limiti di velocità (ma non sarebbe auspicabile, visto che è l’arteria principale della Valle), di creare allargamenti adeguati (ma costa e servirebbero gli espropri, oltre a essere pericolosi) oppure di sostituire le barriere con altre adeguate (quelle sostituite potrebbero essere usate altrove dove la strada lo consente).

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia