Falso interinale, ma 5 assunzioni diventano vere

Si è risolta nel migliore dei modi per tutti, azienda e cinque operaie, il controllo della Guardia di finanza di Pisogne in una grande azienda tessile di Darfo. La verifica è scattata in seguito alle segnalazioni arrivate alle Fiamme gialle della diffusione in Vallecamonica di un fenomeno grave quale l'utilizzo da parte di aziende camune di operai stranieri assunti formalmente da imprese con sede all'estero, che successivamente e su carta, li distaccavano in Italia.
Nell'effettuare un sopralluogo nella ditta tessile i militari della Finanza coordinati dal luogotenente Antonio Monteleone hanno trovato quattro operaie romene impegnate ai macchinari anche se inquadrate, da un'azienda interinale romena, come addette alle pulizie.
È stata quindi informata la Direzione territoriale del Lavoro di Brescia, che a sua volta ha attivato un nuovo sistema di interscambio informativo grazie al ministero del Lavoro, per avere anche la collaborazione dell'ispettorato del lavoro in Romania. È risultato che di fatto l'agenzia interinale romena esisteva solo sulla carta, tanto che la titolare lavorava come dipendente della stessa ditta tessile.
Le cinque donne, da anni in Italia, lavoravano completamente «in nero». La Guardia di finanza ha informato della questione l'autorità giudiziaria che inizialmente aveva denunciato sia il titolare dell'azienda tessile di Darfo sia la titolare dell'azienda interinale. Tuttavia la normativa prevede che se viene posto fine immediatamente all'illecito viene meno la rilevanza penale dell'accaduto e la ditta camuna lo ha fatto assumendo subito le quattro romene, e poi anche la ex titolare dell'agenzia interinale. La ditta ha poi pagato anche la sanzione amministrativa che ammonta a circa 10mila euro.
dz
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