Valcamonica

Ex Selca: assolzuione anche in appello per il traffico di rifiuti

I fratelli Bettoni, ex proprietario dell'azienda sono stati assolti anche in appello dall'accusa di traffico internazionale di rifiuti
SELCA, ASSOLUZIONE IN APPELLO
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Non cambiano i titoli di coda sul caso Selca. Dopo il processo di primo grado i fratelli Flavio e Ivano Bettoni, ex proprietario dell'azienda di Berzo Demo in alta Vallecamonica sono stati assolti anche in appello dall'accusa di traffico internazionale di rifiuti.

La Procura aveva contestato un traffico di materiale carico di cianuri e floruri che Selca aveva importato dall'Australia, passando da Marghera. E rivenduto - questa l'accusa - senza essere trattato. Circa 23mila tonnellate. I giudici di primo grado avevano però definito legittima l'attività di Selca, e così, a questo punto, la pensa anche la Corte d'appello che ha confermato la sentenza.

«Le miscele prodotte da Selca - scrisse il giudice nelle motivazioni di primo grado - sono state legittimamente preparate per il riutilizzo e vendute come prodotto al di fuori della disciplina dei rifiuti». Buona parte del materiale finito sotto indagine rimase nel piazzale dell’azienda di Berzo Demo dopo il fallimento e per la mancata bonifica la Procura ha già chiuso in a seconda inchiesta: coinvolti ancora i fratelli Bettoni, proprietari all'epoca dei fatti, il curatore fallimentare Giacomo Ducoli e due componenti del consiglio della stessa Selca. 

 

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