Darfo, tornato a casa Franco Gaudiano

Franco Gaudiano è tornato a casa. Il 52enne di Darfo scomparso giovedì mattina è stato ritrovato intorno alle 19 e 30 di ieri a Clusone, nella bergamasca, e verso le 22 ha potuto riabbracciare la moglie che lo attendeva nella caserma dei carabinieri di Darfo.
L’uomo è giunto a Darfo a bordo di una volante dei carabinieri che si è fermata fuori da un’entrata secondaria (francamente inspiegabile l’aggressione verbale riservata da un militare dell’arma ai numerosi giornalisti presenti all’esterno): l’uomo è sceso dall’auto da solo, si è diretto zoppicando verso la porta ma, come hanno confermato i soccorritori di Procivil Camunia, il suo stato di salute è discreto nonostante sia apparso mentalmente confuso e provato.
Dove sia stato e cosa sia successo in questi lunghissimi sei giorni di assenza, rimane ancora un mistero. Dalle prime indiscrezioni, pare che l’uomo abbia girovagato giorno e notte nei boschi tra Corna, Capo di Lago e Angolo Terme prima di dirigersi verso il versante bergamasco della montagna: ai soccorritori avrebbe raccontato di essersi ferito in una caduta, di aver perso i sensi e di essere riuscito a far rotta verso un centro abitato (zona del Passo della Presolana) soltanto nel tardo pomeriggio di oggi. Una versione che presenterebbe parecchie contraddizioni anche in virtù dello stato di confusione mentale dell’uomo.
In caserma a Darfo, è giunto anche il sindaco Ezio Mondini per salutare Gaudiano e complimentarsi con i soccorritori. La bella notizia è giunta al termine di una giornata convulsa e piena di indizi che lasciavano intravedere il lieto fine: in mattinata, un escursionista di passaggio su un sentiero sotto il lago Moro aveva ritrovato la pettorina che l’uomo aveva con sè al momento della scomparsa e anche il telefono cellulare nascosto accuratamente. Da qui ha preso corpo la tesi dell’allontanamento volontario. In serata, l’incubo è finito.
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