Valcamonica

Dalle case al cinema: Montecampione finisce all'asta

Il fallimento dell'Alpiaz mette sul mercato beni per 3,5 milioni. Offerte entro fine mese. Incerto il futuro degli impianti di sci
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Sette appartamenti del residence «La Splaza», a 1.800 metri, con base d’asta tra i 40mila e i 60mila euro. Un parcheggio da tremila metri quadrati. Quarantuno box auto, oltre a quattro monolocali nel condominio «Pradasole». E ancora un palazzetto dello sport (a Pian Camuno) e una sala cinematografica.

Sono le proprietà dell’Alpiaz finite all’asta dopo il fallimento della società che tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta creò il comprensorio di Montecampione, ad Artogne. 

La fase di crescita si è arrestata da tempo e in zona restano i gravi problemi economici. Le offerte per i beni messi all’incanto dal curatore fallimentare Matteo Brangi, dal valore complessivo di 3,5 milioni, dovranno pervenire all’Anpe, associazione notarile, entro il 30 ottobre e in caso di asta deserta si procederà al ribasso. 

Come se non bastasse, anche Montecampione Ski Area, società pubblico-privata che ha in gestione gli impianti di risalita, è al bivio. La richiesta di ricapitalizzazione, scaduta il 30 settembre, non ha portato i 700mila euro sperati. Carlo Gervasoni, presidente della Sat, che ha in gestione gli impianti del Gaver, si dice interessato a prendere le chiavi del comprensorio e la gestione degli impianti, ma non entrando all’interno di Montecampione Ski Area. 

Giuseppe Polonioli, presidente della società, ha quindi invitato i residenti e i commercianti a sostenerli con un’operazione di azionariato popolare. L’unica certezza rimane, per ora, che seggiovie e skilift quest’inverno rimarranno spenti.

 

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