Valcamonica

Da Legambiente le bandiere nere per le gare di enduro

I Comuni di Artogne e Pian Camuno finiscono nel mirino dell’associazione
Il «nodo». La gara di enduro che si è svolta nella pineta di Montecampione - © www.giornaledibrescia.it
Il «nodo». La gara di enduro che si è svolta nella pineta di Montecampione - © www.giornaledibrescia.it
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L’unica bandiera nera lombarda di Legambiente è stata assegnata ai Comuni di Artogne e Pian Camuno. Il vessillo di «pirata delle montagne» è stato assegnato ai due comuni della Valcamonica «per aver dato l’assenso a gare e competizioni di enduro sul territorio silvopastorale di Montecampione».

Le bandiere sono state assegnate nell’ambito del IV Summit Carovana delle Alpi 2018, durante il quale sono stati assegnati quindici riconoscimenti totali. La Lombardia è la regione con più bandiere verdi: da Ersaf al Parco regionale del Campo dei Fiori nel varesotto, alle Guardie ecologiche della Val Cavallina in provincia di Bergamo. L’unica bandiera nera, ai nostri due comuni.

Le motivazioni: «Per l’assenso a gare di competizioni di enduro che hanno ripetutamente coinvolto e stravolto il territorio silvopastorale di Montecampione, in nome di un’idea di turismo che degrada le risorse e l’attrattività dei territori».

Scrive Legambiente: «Nella primavera del 2017 e del 2018 si sono tenute a Montecampione nel territorio di competenza dei Comuni di Artogne e Pian Camuno numerose gare quali il «Trofeo delle nazioni» – «Regolarità Vintage» - «Onore al Capitano Augusto Taiocchi».

Tali competizioni utilizzano moto antiche, categoria prevalente «Enduro», altamente rumorose, prive di catalizzatori, fortemente inquinanti, spesso con motori a 2 tempi e dotate di ruote con coperture che «artigliano» e provocano dissesto sui terreni utilizzati. Gli eventi si sono svolti su terreni situati a oltre 1000 metri sul livello del mare, sottoposti a vincolo paesistico ed idrogeologico, e su percorsi che si snodano tra piste da sci, sentieri pedonali in aree boscate, mulattiere, strade agro-silvo-pastorali, oltre a strade private, comunali e provinciali asfaltate».

Ancora: «Moltissime aree oggetto del percorso ricadono in "Ambiti di Elevata Naturalità". Territori che in ogni caso dovrebbero essere interdetti alla circolazione dei mezzi motorizzati. Tali manifestazioni recano impatti su boschi e prati-pascoli, determinando manomissione di suolo e delle vegetazioni erbacee e arbustive, comportano rumorosità eccessive e notevoli emissioni».

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