Valcamonica

Creme, incensi e pozioni: ecco Abbi, la strega di Nadro di Ceto

Abbi Carimati Molinari a Nadro di Ceto ha fatto della sua antica passione un nuovo mestiere
Abbi Carimati Molinari -  © www.giornaledibrescia.it
Abbi Carimati Molinari - © www.giornaledibrescia.it
AA

Qualche secolo fa quelle come lei finivano sul rogo, oggi invece sono portatrici di antichi saperi tutti da riscoprire.

Abbi Carimati Molinari è la «strega delle erbe». Vive in Valle Camonica, a Nadro di Ceto, e coltiva da decenni la passione per le erbe spontanee. Nella valle della biodiversità ve ne sono moltissime: pimpinella ed aglio orsino, tarassaco e borsa del pastore, crescione e centocchio, salvia dei prati e parietaria.

La ricerca. Crescono spontanee nei prati o ai bordi dei fiumi, nelle radure di montagna o in piccoli appezzamenti scampati alla cementificazione. Lei le cerca, pazientemente, le aspetta e al momento giusto le raccoglie, poi le trasforma: in oleoliti, creme, balsami, ingredienti di sfiziose ricette che studia insieme agli chef del territorio, in talismani. «Perché - spiega Abbi nella sua casa piena di erbe e di gatti - ogni pianta, oltre ad avere proprietà curative, possiede anche poteri magici». E siccome streghe non ci si improvvisa, Abbi le proprietà delle erbe le ha studiate tutte ed ha scoperto anche quelle fatate. Così sul suo tavolo fra vasetti e infusori, barattoli e boccette vi sono anche piccoli talismani e torce realizzate con erbe di vario genere che si bruciano in casa per auspicare delle cose, scacciarne altre, purificare gli ambienti.

«Per purificare la casa - racconta Abbi - e scacciare quelli che chiamiamo spiriti maligni basta bruciare dell’alloro. È una delle piante più facili da reperire e ha mille proprietà: cura la tosse e i reumatismi, ma scaccia anche le energie negative».

La sua passione per le erbe spontanee - prima di diventare strega Abbi era un’estetista - l’ha scoperta quando viveva in Emilia Romagna, dove le donne erano solite raccogliere erbe nei campi. Lo studio. Abbi si è messa a studiare e oggi questo è diventato il suo mestiere: «Raccolgo e trasformo. Ho cominciato a studiare le erbe alimurgiche (quelle che si mangiano) poi la passione mi ha preso la mano ed ho continuato». La sua conoscenza la mette al servizio della ristorazione camuna, raccogliendo erbe che finiscono nei piatti, sperimentando e riscoprendo nuove e vecchie ricette perché l’uso delle piante spontanee nella cucina camuna non è una novità. Sabato all’osteria la Concarena di Cerveno verrà presentato il libro di Barbara Maffeis «Terra pietra e fuoco» che narra di antiche leggende camune: la presentazione del libro sarà accompagnata da una cena a base di erbe raccolte da Abbi.

La nostra strega però sta collaborando anche con l’associazione l’Ontanoverde, tiene lezioni e laboratori nelle scuole: «Mi presento vestita da strega e sono "Abbi la strega delle erbe", mi diverto e i bimbi sono molto interessati. Ho portato il mio banco e il mio laboratorio al museo didattico della riserva di Nadro, il 6 e l’8 marzo sarò a Piancamuno tramite la biblioteca per M’illumino di Meno e terrò un laboratorio per bambini, quindi un’uscita di riconoscimento ed erbario con gli adulti». Poi gli impegni con gli Amici della natura di Lozio, il Cai di Borno e, ancora, a Esine, ai quali si aggiungono le uscite organizzate e il corso di autoproduzione. Insomma, Abbi è carica di impegni e potrebbe a breve aver bisogno di «aspiranti streghe». Ma, attenzione - raccomanda -: con le erbe non si scherza, «bisogna conoscerle a fondo, ve ne sono anche di pericolose e velenose».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia