Valcamonica

Costa Concordia, fine corsa in Valle per i due motori della nave

Vi.Bi. Elettrorecuperi è l’azienda chiamata a demolire i propulsori della nave da crociera: in tutto pesano almeno 600 tonnellate
AA

È stata simbolo di una incredibile tragedia, costata la vita a 32 persone. La nave Costa Concordia, naufragata nel gennaio 2012 sulle coste dell’isola del Giglio, in Toscana, è stata «condannata» alla distruzione e una parte consistente dell’operazione avverrà in Vallecamonica in questi giorni. Sono in molti ad aver notato, nelle ultime ore, degli enormi tir percorrere la Statale 42 in direzione di Piamborno, con a bordo altrettanto enormi pezzi dalle forme non troppo conosciute da queste parti. Si tratta dei motori di spinta delle due grandi eliche che permettevano all’imbarcazione da crociera di navigare.

Nei mesi scorsi, quando sono state effettuate le procedure di gara per la rimozione e lo smaltimento dei pezzi della nave, ad aggiudicarsi una parte dei lavori in subordine è stata la Vi.Bi. Elettrorecuperi srl, che ha ricevuto nei suoi capannoni i camion provenienti da Genova. Si tratta di una nuova commessa legata alla Concordia che finisce nel Bresciano, dopo che il trasporto dei rottami della nave vennero affidati a Germani

Ora alle maestranze dell’azienda, conosciuta in Italia e nel mondo per i suoi lavori di recupero e smaltimento di apparecchiature elettriche non più in uso e guidata dal presidente del gruppo Vigilio Bidasio, spetterà il compito di demolire pezzo a pezzo i due motori elettrici - in tutto pesano almeno seicento tonnellate - e di recuperarli secondo le normative vigenti.

L’impresa camuna ha prevalso in una selezione alla quale hanno partecipato una ventina di altre realtà e quindi ha dovuto superare il sopralluogo di alcuni tecnici del settore che, prima di autorizzare il trasferimento dei pezzi, hanno visitato l’azienda per analizzare l’opificio di Piamborno e il personale addetto. Nei prossimi giorni i motori di spinta della Concordia saranno quindi smantellati, separando il rame dal ferro e dagli altri materiali, e quindi smaltiti. «È una bella commessa - commenta Vigilio Bidasio - e la porteremo avanti con la professionalità che ci contraddistingue. Siamo stati selezionati tra diverse aziende concorrenti e, ottenuto il consenso della società capofila, abbiamo fatto trasportare qui i motori della nave».

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia