Valcamonica

Centralina, anche il British Museum ha detto «no»

L’istituzione londinese ha scritto una lettera alla Provincia contro l’impianto sul Clegna
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Anche il British Museum dice no alla centralina idroelettrica sul torrente Clegna. Insieme all’opposizione di centinaia di cittadini capontini (a testimoniarlo c’è una raccolta firme) e delle Amministrazioni comunali di Capo di Ponte e Ono San Pietro, ora ci sono anche pareri negativi di peso quali quelli del presidente ed ex presidente del più famoso museo londinese, dell’associazione nazionale dei siti Unesco, del museo di Scienze naturali di Brescia e della Società botanica italiana.

Tutti, in un unico coro, per opporsi alla costruzione, in un luogo dalla bellezza e ricchezza naturale ineguagliabile, di un impianto per la produzione di energia idroelettrica.
La battaglia si trascina da tempo e oggi pare sul punto di una svolta, dopo che nei giorni scorsi si è celebrata la seconda conferenza dei servizi in Provincia, dove il Comune di Capo di Ponte ha ottenuto un ulteriore sopralluogo per mostrare ai funzionari che si stanno occupando della pratica l’ambiente naturale del torrente Clegna, inserito in una forra non distante dalle incisioni.

In una lettera, John Edgington e Fred Rumsey, ex presidente e presidente della British Pteridological society (sezione di storia naturale del British Museum), ricordano la loro visita a Capo di Ponte del 2014, un posto «magico con una bella cascata, quindici specie di felci e la presenza della salamandra pezzata», e si dicono colpiti dal fatto che un posto «così straordinario possa andare perso». Dal canto suo anche il presidente dell’associazione siti Unesco italiani Giacomo Bassi ha inviato una missiva per esprime contrarietà al progetto, perché la captazione dell’acqua del Clegna avverrebbe in un’area «dal grande potenziale archeologico e culturale».

Durante il sopralluogo dei giorni scorsi, il sindaco Francesco Manella ha mostrato il contesto incontaminato della vallata: «I tecnici - spiega - si sono così resi conto e l’esito mi pare positivo. In più, spero che pesino gli autorevoli pareri contrari che abbiamo inviato alla Provincia. Ora attendiamo con apprensione e fiducia l’esito finale della conferenza dei servizi».

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