Valcamonica

Cascina da sballo: arrestati i pusher degli studenti

Nei guai due giovani bergamaschi ritenuti i fornitori di erba dei ragazzi dell’«Olivelli»
Fumo. Lo spaccio intercettato dai carabinieri riguardava marijuana
Fumo. Lo spaccio intercettato dai carabinieri riguardava marijuana
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Una cascina da sballo: dove rifornirsi, consumare in compagnia e... darsi appuntamento a scuola. Guai in vista per due giovani - 18 e 19 anni - residenti a Sovere, nella Bergamasca, accusati di essere fornitori di erba e fumo per decine di studenti che frequentano l’istituto «Olivelli-Putelli» di Darfo: dopo aver pizzicato alcuni ragazzi con lo spinello in mano, i carabinieri della stazione di Darfo Boario Terme hanno ricostruito la «catena» dello spaccio arrivando fino ai due amici di Sovere, uno dei quali iscritto proprio all’istituto di via Ubertosa.

In una cascina appena fuori dal centro abitato di Sovere, i militari dell’Arma hanno sequestrato 80 grammi di marijuana, 150 euro in contanti, un bilancino di precisione e materiali utilizzati per il confezionamento della droga. Per i due, processati venerdì mattina con rito direttissimo, è stato convalidato l’arresto con rinvio del processo ad altra data.

L’operazione rientra nella campagna di monitoraggio portata avanti dai carabinieri in alcune zone calde del territorio, frequentate soprattutto da giovani. Nel mirino degli investigatori è finito proprio l’istituto superiore «Olivelli-Putelli» dove, nelle scorse settimane, gli agenti del maresciallo Alfonso Guariglia, avevano sorpreso alcuni giovani consumatori di droga.

Dopo le indagini e i pedinamenti, i militari dell’Arma sono riusciti ad identificare i «fornitori» del mercato: due giovani di 18 e 19 anni di Sovere che usavano come quartier generale, una cascina di montagna in una zona fuori dal centro abitato: qui, stando alle testimonianze di alcuni consumatori, venivano organizzate serate con un ricco menù di sostanze stupefacienti. Non solo «Maria» o hashish, ma anche droghe etiliche per lo sballo breve. I carabinieri, come sempre, ribadiscono l’importanza della prevenzione più che della repressione e fanno appello alle famiglie invitando i genitori a segnalare strane frequentazioni o comportamenti sospetti dei propri figli.

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