Valcamonica

Bienno-Prestine, «questo matrimonio non s'ha da fare»

Depositato al Tar il ricorso contro la fusione dei due Comuni camuni
Prestine-Bienno fusione sì, fusione no
Prestine-Bienno fusione sì, fusione no
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Bienno e Prestine uniti, ma non troppo. I due Comuni per i quali è stato avviato l'iter di unificazione restano al momento in bilico. La via del «matrimonio», auspicata dalle due amministrazioni in carica, non piace infatti a tutti. E qualcuno ora ha adito le vie legali contro l'ipotesi di incorporazione di Prestine in Bienno. 

E' stato infatti depositato ufficialmente il ricorso al Tar di 58 prestinesi e biennesi, più alcuni residenti fuori Valle, che accusano l’Amministrazione di non aver invitato a votare al referendum per la fusione tra i due Comuni, tenutosi a fine dicembre, i prestinesi residenti all’estero. Ragione per la quale, manzonianamente, sostengono i ricorrenti il matrimonio tra i due paesi... non s'ha da fare. Almeno non per ora.

Il provvedimento, tuttavia - non essendo stata depositata contestualmente al ricorso un'istanza sospensiva -, non dovrebbe comunque arrestare l’iter in corso. La Regione ha chiesto all’Amministrazione di Prestine una memoria in cui dettaglia tutti i passaggi portati avanti sinora, mentre il Comune, tramite l’avvocato, ha già avanzato un'istanza perché il ricorso al Tar si discuta il più velocemente possibile.

E alle porte si apre la partita delle prossime elezioni comunali di Bienno.

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