Valcamonica

Amministrative 2022, Darfo: corsa a quattro per diventare sindaco

Tre erano certi, l'ultimo è arrivato a sorpresa: sono Paola Abondio, Francesca Benedetti, Dario Colossi e Walter Bianchi
ELEZIONI: DARFO BOARIO TERME
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Quattro sindaci e cinque liste. Si è chiusa così la prima fase, quella delle «qualifiche», per la corsa alla conquista dello scranno più alto del municipio di Darfo.

Se per i primi tre candidati - Paola Abondio, Francesca Benedetti e Dario Colossi - le certezze erano granitiche da settimane, ieri è arrivata la prima sorpresa. In municipio si è presentato Walter Bianchi, alla guida della lista Vallecamonica Provincia Basta tasse (fino a ieri si pensava sarebbe stato invece Luciano Garatti). Bianchi, che per candidarsi si è dimesso da consigliere di minoranza a Berzo Inferiore col Grande Nord un mese fa, è in lizza con altri della sua lista darfense anche come consigliere a Paspardo.

Nessuno scossone nelle altre scuderie. Il sindaco uscente Ezio Mondini non è ricandidabile: a raccoglierne l’eredità in continuità col gruppo di maggioranza di centrosinistra è Paola Abondio, dirigente scolastica. In lista, parte della Giunta uscente: gli assessori Giacomo Franzoni, Katia Bonetti e Doralice Piccinelli e alcuni consiglieri; fuori pezzi da novanta come Attilio Cristini e Oliviero Valzelli, che appoggerebbero dall’esterno.

Il centrodestra ha ritrovato l’unità sul nome di Francesca Benedetti, già capogruppo di minoranza, avvocato e moglie del consigliere regionale Francesco Ghiroldi. Due le liste a supporto: Uniti per Francesca Benedetti, con i simboli di Lega, Forza Italia e due civiche, e all’interno nomi noti della politica darfense come l’ex sindaco di dieci anni fa Francesco Abondio, Irene Abondio e Tiziano Bardella; e la compagine col simbolo di Fratelli d’Italia dove svetta il dottor Giorgio Grazioli. Terza in corsa la civica Progetto Vero, ideata e guidata dell’ex sindaco di Rogno Dario Colossi, titolare di una agenzia di comunicazione a Boario, gruppo libero e senza tessere che sogna «una Darfo diversa» cogliendo i «vantaggi della città e i benefici della montagna».

Se nessuno avrà il 50% dei voti, al ballottaggio il 26 giugno.

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