Valcamonica

Addio ai guardrail della discordia, Anas «si arrende» ai Comuni

La pressione esercitata da alcuni sindaci ha dato i suoi frutti: non verranno più installati sulla Ss42
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All’inizio di questa «guerra» in pochi avrebbero scommesso su una vittoria. Più volte, in passato, la Valcamonica ha rivendicato diritti e istanze, ma spesso non è stata assecondata. Stavolta le cose sono andate diversamente: il progetto di posa dei «guardrail della discordia», installati alcuni mesi fa da Anas nel tratto Esine-Darfo (restringendo la carreggiata, la visibilità e anche la visione del paesaggio) non verrà portato avanti.

Dopo le istanze del sindaco di Breno Sandro Farisoglio, che ha dimostrato in uno studio come la soluzione individuata da Anas non fosse né la migliore né l’unica possibile, le proteste della politica camuna e dei cittadini, Anas ha fatto un passo indietro. Anzi due. In prefettura si sono incontrati i rappresentanti dei Municipi di Darfo, Esine, Piancogno e Breno, la Provincia e i vertici Anas, alla presenza del prefetto. Era stato lui lo scorso aprile, una volta ricevuta la lettera di Farisoglio, a ordinare la sospensione dei lavori, destinati a maggio a proseguire verso nord, per approfondire l’argomento e cercare una mediazione.

Dopo un botta e risposta via lettera, l'altro ieri si è consumata la «battaglia finale». Il primo risultato positivo è la decisione di Anas d’interrompere definitivamente l’intervento: i guardrail cosiddetti «salva-motociclista» non verranno più installati nel tratto Esine-Cividate. Inoltre, per quanto riguarda l’Esine-Darfo, Anas si è impegnata a valutare due ipotesi. La soluzione uno, auspicata dai sindaci, meno costosa e più rapida, prevede la sostituzione del guardrail con uno che occupa meno spazio (il cosiddetto arginello zero). In caso non fosse possibile, Anas presenterà a breve un progetto per allargare la piattaforma, in modo da lasciare gli attuali guardrail ma garantendo una banchina al lato della Superstrada.

«Quel che è certo - dichiara Farisoglio - è che con queste proposte Anas dimostra d’aver capito che c’è un problema e che la banchina serve eccome sulla 42. Ringrazio il prefetto, che si è dimostrato attento al tema chiedendo ad Anas un cronoprogramma certo con garanzie a tutela dei cittadini, e Anas, che sembra dimostrare di voler collaborare. Ma auspico una soluzione a breve».

I guardrail dovevano essere posati sul cavalcavia a sud di Breno, ma la struttura di base non era abbastanza resistente. Sono stati quindi dirottati tra Esine e Boario: vi resteranno ancora per poco.

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